Processo di normalizzazione. Questi i segnali che arrivano dall’Etna a tre giorni dalla scossa di magnitudo 4.8 registrata nel catanese nella notte di Santo Stefano.
L’Ingv ha registrato infatti una serie di terremoti di intensità ulteriormente scemata, tutti di magnitudo inferiore a 2.0 e nessuno dei quali avvertito. Pure i valori del tremore dei condotti interni del vulcano, che segnalano l’energia del magma in risalita, sono ulteriormente calati, attestandosi su dati che sono nella norma.
«La crisi eruttiva dell’Etna sembra in deciso regresso – affermato direttore dell’Osservatorio Etneo Ingv Eugenio Privitera – . A meno di un’improvvisa recrudescenza dei fenomeni, possiamo affermare che la violenta attività, cominciata la mattina della Vigilia di Natale, tende al declino».
«In queste ore – precisa – stiamo continuando a osservare la fase esplosiva all’interno della Bocca Nuova dove, a intermittenza, si susseguono fenomeni stromboliani, accompagnati da alte colonne di gas e vapori. Diminuita invece l’emissione di cenere ricaduta soprattutto sull’area sud-occidentale dell’edificio vulcanico. Diciamo che, ancora una volta, il vulcano ha provato a spaccare il suo fianco meridionale, senza per fortuna riuscirci».