Crisi del latte: le proposte della Confagricoltura siciliana

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“Ai pastori sardi va dato il merito di aver portato all’attenzione nazionale un problema che è comune alla maggior parte dei  comparti produttivi come quello cerealicolo, olivicolo,agrumicolo ed ortofrutticolo”. E’ quanto affermato dal presidente della Confagricoltura siciliana, Ettore Pottino in merito alla dura presa di posizione dei colleghi della Sardegna.La situazione siciliana presenta infatti molti punti in comune con quella della Sardegna. Prezzi in picchiata e offerta in costante eccedenza.   

I costi, secondo le ultime rilevazioni ISMEA , sono sistematicamente al di sotto dei prezzi alla produzione riconosciuti alla parte agricola, che sta operando in una situazione di deficit costi/ricavi. Una situazione che dipende  sia dagli effetti perversi della globalizzazione, dalla concorrenza di Paesi europei con significativo differenziale economico che dai rapporti all’interno della filiera.
Per il presidente di  Confagricoltura Sicilia è quindi necessario  intervenire con una serie di misure per salvaguardare la filiera dell’allevamento ovino, misure che dovrebbero nello specifico prevedere:

  • un ristoro immediato per ridare liquidità agli allevatori colpiti dalla crisi; 
  • un incentivo per ettaro a favore degli allevatori, finalizzato a migliorare la quantità e la qualità della produzione di proteine vegetali valorizzando erbai, prati e prati-pascoli; 
  • interventi di ritiro  per fini umanitari delle eccedenze di prodotto.

Misure queste che servono solamente a tamponare la grave crisi del momento. A medio termine è invece necessario iniziare a programmare le produzioni a denominazione di origine che dovranno essere ottenute in un quadro di completa trasparenza e conoscenza dei dati di produzione e commercializzazione, che vanno a loro volta costruiti con un sistema di tracciabilità completa.  La programmazione dovrà essere realizzata in piena collaborazione tra trasformatori e allevatori e prevedendo anche obiettivi realistici, in linea con gli andamenti di mercato e comunque prevedendo sanzioni efficaci e dissuasive per chi contravviene agli obiettivi fissati.

Per  il presidente Pottino  la soluzione definitiva  al problema va comunque trovata all’interno  della nuova PAC (Politica Agricola Comune) post 2020 di cui si stanno configurando i nuovi contorni introducendo un premio  a favore degli ovini nati ed allevati nei territori della comunità e che dispongono di idonee certificazioni sanitarie, un premio che sia congruo per compensare la differenza di prezzo della produzione nazionale rispetto a quella estera.

 

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