AstraZeneca ha presentato, nell’ambito della sessione presidenziale del Congresso europeo di oncologia (ESMO), i risultati di sopravvivenza (Overall Survival) dello studio di Fase III FLAURA che ha valutato Osimertinib come trattamento di prima linea nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico con mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR).
In particolare Osimertinib ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante rispetto ai precedenti standard di cura (SoC) (HR 0.799 [95% CI, 0.641-0.997], p=0.0462).
Osimertinib ha mostrato una OS mediana di 38,6 mesi vs 31,8 mesi del braccio di controllo. Inoltre, dopo 3 anni, il 28% dei pazienti del braccio Osimertinib era ancora in trattamento rispetto al 9% di quelli del braccio di controllo.
“Per la prima volta una terapia dimostra un vantaggio così importante in termini di sopravvivenza globale per il trattamento di prima linea del tumore del polmone non a piccole cellule con mutazione di EGFR – afferma il Prof. Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano -, vantaggio che risulta essere consistente per tutti i sottogruppi di pazienti analizzati. Il dato assume ancora maggiore importanza se consideriamo che ogni anno, in Italia, più di 2.150 pazienti vengono diagnosticati con una malattia in stadio avanzato avente una mutazione a carico del gene EGFR”.
Nello studio FLAURA, Osimertinib ha dimostrato un buon profilo di tollerabilità, con eventi avversi di grado 3 o superiore che si sono manifestati in una percentuale di pazienti più bassa rispetto al braccio di confronto (42% vs 47%), nonostante una durata di trattamento quasi doppia per i pazienti trattati con Osimertinib. In particolare, gli eventi avversi che si sono verificati con maggiore frequenza sono stati diarrea (60%) e rash (59%).
Lo studio FLAURA aveva raggiunto il suo endpoint primario a luglio 2017, dimostrando un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (PFS).
Osimertinib è attualmente approvato in 75 Paesi, inclusi gli Stati Uniti, il Giappone, la Cina e l’Unione Europea, per il trattamento in prima linea di NSCLC metastatico con mutazione EGFR (EGFRm).
Il tumore del polmone
Il cancro del polmone è la principale causa di morte per cancro tra gli uomini e le donne e rappresenta circa un quinto di tutti i decessi per cancro.1 Da un punto di vista istopatologico, il tumore del polmone viene distinto in NSCLC (circa l’80-85% delle diagnosi) e SCLC.2Circa il 10-15% dei pazienti con NSCLC negli Stati Uniti e in Europa e il 30-40% dei pazienti in Asia presenta una mutazione di EGFR (EGFRm) 3—5. Questi pazienti sono particolarmente sensibili al trattamento con inibitori della tirosin chinasi di EGFR (TKI) i quali agiscono bloccando le vie di segnalazione cellulare che guidano la crescita delle cellule tumorali. Circa il 25% dei pazienti con NSCLC EGFRm presenta metastasi cerebrali alla diagnosi, una percentuale che aumenta a circa il 40% entro due anni dalla diagnosi.6 La presenza di metastasi cerebrali spesso riduce la sopravvivenza mediana a meno di otto mesi.7
Osimertinib
Osimertinib è un EGFR-TKI di terza generazione irreversibile in grado di agire sia a livello delle mutazioni sensibilizzanti di EGFR sia a livello della mutazione di resistenza T790M; osimertinib ha dimostrato di avere anche una importante attività clinica a livello delle metastasi a carico del sistema nervoso centrale. Osimertinib ha ricevuto l’approvazione in oltre 70 paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone e UE, per il trattamento di prima linea dei pazienti con NSCLC EGFRm e in oltre 80 paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone, Cina e UE, per il trattamento di seconda linea dei pazienti con NSCLC avanzato positivo per la mutazione T790M di EGFR. Osimertinib è attualmente in fase di studio come terapia nel setting adiuvante (studio ADAURA), nel setting della malattia localmente avanzata non resecabile (LAURA) e in combinazione con la chemioterapia (FLAURA2) e con altri potenziali nuovi farmaci (SAVANNAH, ORCHARD).
Lo studio FLAURA
Lo studio FLAURA ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Osimertinib 80 mg per via orale una volta al giorno rispetto a due EGFR-TKI (o erlotinib [150 mg per via orale, una volta al giorno] o gefitinib [250 mg per via orale, una volta al giorno)) in pazienti precedentemente non trattati con NSCLC localmente avanzato o metastatico EGFRm. Lo studio è randomizzato in doppio cieco e ha arruolato complessivamente 556 pazienti in 29 paesi.
L’impegno di AstraZeneca nel trattamento del tumore del polmone
AstraZeneca ha un ampio portafoglio di farmaci approvati e in stadio avanzato di sviluppo clinico per il trattamento di diverse forme di cancro del polmone in tutti gli stadi di malattia, in tutte le linee di terapia e modalità di azione. Miriamo a soddisfare i bisogni clinici dei pazienti con tumori polmonari con mutazione di EGFR come driver genetico della malattia, che rappresentano il 10-15% dei pazienti con NSCLC negli Stati Uniti e nell’Unione Europea e il 30-40% dei pazienti con NSCLC in Asia, con i nostri medicinali già approvati (gefitinib e osimertinib) e con gli studi in corso di fase III ADAURA, LAURA e FLAURA2, così come gli studi combinati di fase II SAVANNAH e ORCHARD.3-5
Il nostro vasto programma di sviluppo clinico avanzato in immuno-oncologia si concentra sui pazienti con carcinoma polmonare senza una mutazione genetica nota, che rappresentano circa i tre quarti di tutti i pazienti con tumore del polmone.6,7 Durvalumab, un anticorpo monoclonale anti-PDL1, è in fase di sviluppo per i pazienti con malattia avanzata (studi di fase III POSEIDON, PEARL e CASPIAN) e per i pazienti negli stadi iniziali della malattia compresi i setting potenzialmente curativi (studi di fase III AEGEAN, PACIFIC-2, ADRIATIC, ADJUVANT BR.31, PACIFIC-4 e PACIFIC-5) sia come monoterapia che in combinazione con tremelimumab e/o la chemioterapia.