L’evoluzione del tempo verso il solstizio d’inverno e, quindi, verso la nuova stagione, sta via via prendendo la piega da noi sostanzialmente ipotizzata nei precedenti editoriali (aggiornamento tendenza stagionale). Certo di volta in volta sulla base di nuovi aggiornamenti ci sono delle fisiologiche, inevitabili modifiche sulla tempistica e anche sugli assetti barici, ma questo è ovvio via via che ci si avvicina agli eventi.
Intanto, il guasto ipotizzato per questi giorni e poi per quelli prossimi fino al 22/23 del mese è senz’altro confermato, con l’arrivo di altre perturbazioni atlantiche che dissemineranno piogge non solo sulle regioni settentrionali ma, nelle prossime ore, anche sulla Sardegna, poi sulla Sicilia, Calabria, regioni tirreniche centrali e, via via, entro domani giovedì 19 dicembre, anche su gran parte del Centro Sud. Qualche temporanea pausa tra una perturbazione e l’altra, ma un altro peggioramento, e questa volta decisamente consistente in linea generale sull’Italia, è atteso dal pomeriggio di venerdì 20, dapprima al Nord, poi progressivamente anche al Centro Sud, specie aree tirreniche entro sabato 21, e ancora altri rovesci diffusi e forti su alto Tirreno e al Centro-Sud per domenica 22. Insomma, prosieguo della settimana all’insegna del maltempo e su molte regioni anche forte, nel fine settimana, con diffuse criticità. Ma come proseguirà il tempo verso Natale?
Anche in questo caso abbiamo una conferma relativamente a quanto già detto nel precedente editoriale. Ossia, il maltempo è destinato a cessare proprio verso la Vigilia, per Natale e magari anche per Santo Stefano, grazie ad una ondulazione del “Getto” atlantico più centrale in Oceano e a una conseguente rimonta di un’alta pressione nordafricana verso il Mediterraneo centrale e l’Italia. Sulla base di dati attuali, il tempo sull’Italia dovrebbe vedere 2/3 giorni di miglioramento e anche con lieve aumento termico, dopo un calo più apprezzabile che dovrebbe intervenire dal 22 al 24. Avevamo anche detto però, di alcuni manovre di tipo meridiano in vista nel corso delle feste e, altresì, di vicende stratosferiche che potrebbero improvvisamente influenzare il tempo nel corso della fase festiva tra Natale e Capodanno, naturalmente influenze in termini più freddi e invernali. Anche questo rischio resta confermato.
Va precisato, tuttavia, che nei cambi di pattern, perché di questo si tratterebbe nell’ipotesi evolutiva per dopo Santo Stefano, ossia movimenti barici tali da poter comportare un completo stravolgimento della circolazione generale a scala euro-atlantica, la tempistica risulta molto aleatoria. Le prospettive, infatti, sarebbero verso un significativo cambio di circolazione, da un tipo mediamente oceanico mite e spesso perturbato, a un altro tipo barico meridiano, dai connotati invernali e progressivamente più freddi. In questi cambi sostanziali di pattern circolatorio, o più genericamente cambio di stagione, vi possono essere manovre più articolate con ritardi, rispetto alle date inizialmente ponderate, o anche improvvisi anticipi, specie se intervengono fattori condizionanti dalla stratosfera. Questi condizionamenti stratosferici sono da mettere nel conto, come da mettere nel conto è una possibile manovra più articolata e tempi più dilazionati circa l’arrivo del freddo. Le tempistiche andranno colte via via andando ad analizzare i dati che quotidianamente inizieranno a pervenire dai modelli deterministi.
Per il momento, il prospetto dopo Natale è quello evidenziato dal modello europeo ECMWF nell’ultimissima emissione mattutina, prima immagine, prospetto che rispecchia pedissequamente quanto da noi proposto in analisi dei giorni passati. La circolazione barica si riferisce al 28 dicembre ed evidenzia una significativa affermazione dell’alta pressione su tutto il comparto oceanico orientale, Ovest e anche Nord Europa, di contro, invece, una circolazione fredda di tipo continentale, con fulcro depressionario in prossimità della Romania e fronti freddi che raggiungerebbero anche le nostre regioni, soprattutto centro-meridionali e adriatiche. Naturalmente si tratta solo di prime indicazioni, i modelli deterministici solo da qualche ora hanno inglobato nelle loro corse il periodo post-natalizio. Si tratterebbe di una evoluzione fredda anche un po’ in anticipo, già dal 27 ma, come precisato sopra, devono essere messe nel conto anche manovre più articolate. In riferimento a questa eventualità, abbiamo prospettato, nell’ultima immagine, un’altra ipotesi evolutiva, la quale computerebbe una maggiore invadenza dell’alta pressione euro-atlantica verso il bacino centrale del Mediterraneo, quindi ancora fatica da parte del freddo nel raggiungere la penisola italiana o perlomeno gran parte di essa, e magari azioni fredde limitate alle regioni del basso Adriatico e meridionali.
Una ipotesi allo stato attuale dei dati da considerare anche questa, in conseguenza della quale tutto l’impianto freddo, perlomeno quello sostanzioso, non sarebbe affatto cancellato, piuttosto rinviato alle fasi successive, ossia con l’avvento del mese di gennaio. La redazione di MeteoWeb apporterà quotidiani aggiornamenti circa la tendenza del tempo tra Natale e Capodanno con la consapevolezza che le complicazioni evolutive potranno sopraggiungere, soprattutto in riferimento alla tempistica, poiché la posta in gioco è un significativo cambiamento di pattern verso potenzialità invernali importanti.