Il Coronavirus e il paradosso degli italiani che si proteggono con le mascherine prodotte a… Wuhan, in Cina!

Allerta Coronavirus anche in Italia, sono in molti coloro che si proteggono con le mascherine prodotte a.. Wuhan, in Cina! Un paradosso tutto italiano
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Il Coronavirus, che stando alle ultime informazioni ha causato 169 decessi , continua a far parlare di sé. Il virus cinese adesso fa paura, soprattutto perché non se ne conosce ancora la portata dell’epidemia e la reale pericolosità.

Diverse compagnie aeree, come Lufthansa, hanno cancellato i voli da e per la Cina, mentre per oggi l’Oms ha previsto una nuova riunione d’emergenza, al contempo l’Ue ha attivato il piano di Protezione Civile, che prevede tra le altre cose anche il rimpatrio in Ue di diversi cittadini. Anche l’Italia si è attivata, sia in ambito medico/scientifico che in ambito di prevenzione e tutela dei propri concittadini: il nostro Paese è quello considerato più sicuro, in termini di capacità di affrontare una possibile emergenza da Coronavirus. E’ previsto per oggi l’arrivo dei 60 connazionali che si trovavano a Wuhan: saranno probabilmente monitorati e tenuti in isolamento per tutto il tempo necessario a evitare contagi.

Sono in molti gli esperti che hanno cercato di far chiarezza sulla questione, evidenziando attraverso numeri e dati alla mano, la pericolosità ma anche la necessità di evitare allarmismi.

Nel frattempo scatta la psicosi: inevitabile nell’era dei social. Allarmismi, negozi e ristoranti cinesi messi al bando, appelli per evitare gli ordini online provenienti dalla Cina. Insomma: spopolano i consigli (non richiesti) dei sempre “ben informati”.

Tra le raccomandazioni del Ministero della Saluta vi è anche l’utilizzo della mascherina, al fine di proteggersi e prevenire eventuali contagi. Consiglio preso alla lettera dalla moltitudine: a Roma migliaia di richieste di mascherine: “Siamo rimasti solo con 60 pezzi – racconta la dottoressa Maria Ingria, titolare della farmacia romana di piazza Igea – le richieste di mascherine da noi sono continue: da mille fino a 5mila al giorno”.

E così, un paradosso che dovrebbe far riflettere: le mascherine sono prodotte a Wuhan, città cinese epicentro dell’epidemia, come si evince dalla foto diffusa da “Il Tempo”, noto quotidiano romano, che per primo fa luce sulla questione alquanto bizzarra. Sulla confezione è scritto nero su bianco: ‘Mascherina facciale filtrante’, distribuita da ‘Farmac Zabban Spa Calderara di Reno-Bologna’, ma prodotta in ‘Cina, Wuhan’.

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