“Sono sei i casi di positività al Coronavirus” in Lombardia: lo ha reso noto durante una conferenza stampa l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. “Il paziente ricoverato al Sacco sta bene” e la situazione della moglie del primo ricoverato “è positiva“.
“Ancora non sappiamo da chi si è diffuso il virus, potrebbe non essere da caso zero ma potrebbe anche essere che è guarito. Non abbiamo la certezza di quale sia il caso indice“.
“Il 38enne ha iniziato a manifestare i primi sintomi il 15 febbraio, è andato in Pronto soccorso il 18, lamentando uno stato febbrile. Lì è rimasto alcune ore e poi è stato rimandato a casa, quindi è peggiorato ed è stato ricoverato. La sua situazione è degenerata velocemente. In terapia intensiva, di fronte alle insistenti domande degli anestesisti, la moglie ha ricordato che il marito ha avuto più incontri con un amico che era stato in Cina. Da lì i tamponi e la conferma“.
“Abbiamo anche trovato l’uomo che era tornato dalla Cina il 21 gennaio – ha aggiunto l’assessore -. Ora è al Sacco, ha effettuato i controlli e sta bene. Anche la moglie è risultata positiva anche se le sue condizioni sono buone. Ieri è emerso un terzo caso con polmonite, Coronavirus, era una persona che condivideva attività sportive con il 38enne“.
“A oggi abbiamo un numero cospicuo di persone su cui stiamo intervenendo, a oggi circa 250 persone sono in isolamento e a cui faremo il tampone,” ha precisato Gallera.
Si sta valutando la possibilità di chiudere le scuole, in Lombardia, nelle città coinvolte dai casi di Covid-19: lo hanno annunciato il presidente della Regione Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera, precisando che ulteriori dettagli saranno dati nel pomeriggio.
Il presunto caso ‘indice’ del focolaio di Coronavirus in Lombardia, in isolamento in ospedale, è stato sottoposto a un primo test che è risultato negativo al contagio (il test di conferma è stato comunque inviato all’Istituto Superiore di Sanità). – In ogni caso, hanno spiegato gli esperti di Regione Lombardia in conferenza stampa, non si può escludere che il presunto primo caso avrebbe in effetti sviluppato il virus ma sia poi guarito spontaneamente, non risultando così più positivo (per questo la verifica all’ISS).
L’invito a restare in casa viene fatto, oltre che per Castiglione d’Adda e di Codogno, anche “a Casalpusterlengo in via assolutamente precauzionale“.
“Il messaggio che diamo a chi abita in questi Paesi è di rimanere a casa. Chiediamo di rimanere al proprio domicilio e a chi è stato in contatto con questi casi di chiamare il 112. La situazione è estremamente nuova, particolare per il nostro Paese, invitiamo alla calma“.
“Finora abbiamo esaminato in un mese 100 casi sospetti in Lombardia. Sono risultati tutti negativi“.
Gallera ha annunciato anche che si terrà un incontro oggi pomeriggio con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che sta raggiungendo Milano con il capo della protezione civile Angelo Borelli.
“Dobbiamo far capire a cittadini che le misure non devono essere viste come terribili ma sono mezzi con cui si può dare risposta positiva per evitare il contagio. Non c’è da avere panico, bisogna traquillizzare la cittadinanza, che le nostre misure servono solo a evitare il contagio“: lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in conferenza stampa a Milano sui casi di Coronavirus a Castiglione d’Adda (Lodi).
E’ “tecnicamente possibile” il contagio asintomatico, anche se resta da capire come possa avvenire: o ha detto all’ANSA l’esperto di malattie infettive Massimo Galli, dell’Università di Milano e primario dell’ospedale Sacco. “Il contagio asintomatico è tecnicamente possibile, anche se non abbiamo informazioni sul modo in cui la liberazione del virus possa avvenire in una fase asintomatica“.
La possibilità di un caso non importato in Italia “era largamente attesa, si sapeva che la guardia andava tenuta alta per mesi. Ora bisogna procedere con sangue freddo con misure dettate dalle evidenze scientifiche, senza esagerare né in un senso né nell’altro,” ha commentato Walter Ricciardi, membro del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.