Coronavirus: 1.383 morti in Cina, quasi 5mila nuovi casi di infezione con i nuovi criteri diagnostici

Epidemia di Coronavirus: tra poche ore partirà il volo speciale che riporterà in Italia Niccolò, lo studente italiano 17enne rimasto bloccato a Wuhan
MeteoWeb

Le autorità sanitarie della provincia cinese di Hubei hanno annunciato altri 116 decessi a causa dell’epidemia di COVID-19 e 4.823 nuovi casi di infezione, di cui la maggior parte sono pazienti diagnosticati “clinicamente” senza test di laboratorio.
I decessi totali causati dall’epidemia di coronavirus in Cina sono saliti a 1.383 (rispetto al precedente bilancio sono stati sottratti 108 decessi dal conteggio totale dei morti a causa di una duplicazione dei dati con quelli riferiti alla provincia di Hubei)
Ieri le autorità avevano annunciato 242 morti e oltre 14.800 casi di contagio, dopo aver modificato i criteri di conteggio e includendo i pazienti diagnosticati solo con l’aiuto delle radiografie polmonari.
Al momento sono circa 64mila le persone infettate in Cina.
Sei membri del personale sanitario cinese sono morti a seguito di un’infezione da coronavirus, ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale di Pechino. I contagiati tra il personale medico risultano, all’11 febbraio, 1.716, il 3,8% dei casi totali confermati nel Paese.

I funzionari sanitari dell’Hubei hanno spiegato di aver iniziato a conteggiare i casi diagnosticati clinicamente per garantire che i pazienti vengano trattati il prima possibile anziché dover attendere i test di laboratorio per confermare la malattia: il cambiamento fa temere che la crisi sia più grave di quanto indicato finora dalle autorità cinesi.
Il fatto che nel conteggio siano inclusi i pazienti diagnosticati clinicamente significa che i soggetti sottoposti a una semplice radiografia del torace possono ora essere considerati pazienti confermati, mentre in precedenza era considerato indispensabile un test di acido nucleico.

In Giappone, un primo gruppo di 11 passeggeri, di 80 anni e oltre, risultati negativi ai test per il Coronavirus, è sbarcato dalla Diamond Princess, la nave da crociera messa in quarantena nella baia di Yokohama: verranno trasferiti in alloggi protetti messi a disposizione dal governo, secondo quanto confermato da un funzionario del governo giapponese. I passeggeri resteranno negli alloggi preposti fino alla fine della quarantena, il 19 febbraio.

Per quanto riguarda il rimpatrio dei connazionali, tra poche ore partirà il volo speciale che riporterà in Italia Niccolò, lo studente italiano 17enne rimasto bloccato a Wuhan, città focolaio dell’epidemia di Coronavirus: lo ha confermato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri.

Condividi