Coronavirus, aumento esponenziale in Spagna: 28.572 contagi e 1.720 decessi, focolaio a Madrid

Preoccupa l'aumento esponenziale dell'emergenza coronavirus in Spagna, alle prese con un notevole incremento
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Preoccupa l’aumento esponenziale dell’emergenza coronavirus in Spagna, alle prese con un notevole incremento. Il numero dei contagi in Spagna è infatti salito a 28.572, con un aumento di 3.646 persone nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Madrid aggiungendo che sono in totale 1.720 i deceduti da Covid-19 nel paese. I guariti sono invece 2.600. Le regioni con maggiore concentrazione di casi sono la Catalogna, circa 4.700 contagi, e Madrid, dove si contano oltre 9.500 persone affette dalla malattia. La Spagna è il secondo paese europeo dopo l’Italia per numero di casi e decessi e terzo a livello mondiale.

Tra le città più colpite, la capitale. La Comunidad de Madrid ha superato i mille morti per l’epidemia di coronavirus. Le vittime sono 1.021, 217 in più di ieri, mentre i positivi sono 9.702, 781 in piu’ rispetto ai casi confermati sabato.

A Madrid oggi decine di persone sono state trasferite in un centro conferenze convertito in un ospedale da campo improvvisato e che può ospitare 5000 posti letto. La più grande struttura del genere in Europa. Poco prima della mezzanotte sono stati trasferiti 200 pazienti, con l’aiuto di militari, nella struttura Ifema dove sono stati al momento allestiti 1.300 posti letto, riferisce il governo regionale in un comunicato. Nel weekend in totale vi saranno trasferiti 300 pazienti affetti da coronavirus.

Il governo spagnolo prolunghera’ lo stato di allerta per il Coronavirus fino all’11 aprile. Lo ha confermato il premier Pedro Sanchez, dopo una riunione con i governatori delle regioni. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, Sanchez potrebbe pronunciare un discorso alla nazione in giornata. “Ci aspettano giorni difficili”, ha detto ieri Sanchez in un briefing televisivo. “Dobbiamo prepararci da un punto di vista fisiologico ed emotivo. Dobbiamo arrivare alla fine della prossima settimana con forza, dobbiamo essre molto forti. Il rischio è ovunque”, ha aggiunto.

La Spagna è stata isolata e messa in uno stato di emergenza venerdì 13 marzo. Il periodo di restrizione inizialmente doveva durare 15 giorni, ma i casi nel paese continuano a salire con l’avvicinarsi della scadenza. Sono stati istituiti ospedali di emergenza in tutto il paese, mentre i residenti sono stati invitati a rimanere in casa e le strade trafficate normalmente sono adesso deserte.

“La Spagna è tra i paesi più colpiti in Europa e nel mondo”, ha detto Sanchez, aggiungendo che il peggio deve ancora arrivare. Nel tentativo di rafforzare la risposta della Spagna alla crisi sanitaria, Sanchez ha annunciato la produzione nazionale di mascherine, ventilatori e test. Nel frattempo, il governo ha acquistato 640.000 test rapidi, che diventeranno presto 1 milione, e nelle prossime ore 1,3 milioni di maschere saranno consegnate al personale sanitario e ai pazienti, ha detto Sanchez.

Circa 1,4 milioni di dipendenti pubblici in Spagna, escluso il settore dell’istruzione, lavorano durante lo stato di allarme decretato per almeno 15 giorni, di cui circa 600.000 professionisti lavorano nel settore sanitario per combattere Covid-19, oltre a poco più di 100.000 tra la polizia e le guardie civili responsabili del coordinamento e il collettivo militare, composto da circa 120.000 persone. Lo si evince da diversi dati della Federazione dei servizi pubblici UGT (FSP-UGT), dell’Unione federale di polizia e dell’Unione delle guardie civili, compilati da Europa Press, che mostrano il volume di dipendenti pubblici attivi durante lo stato di allarme, decretato sabato scorso, 14 marzo, a seguito della crisi sanitaria di Covid-19.

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