L’Italia continua a fronteggiare l’emergenza coronavirus, mentre emergono i nuovi dati della giornata odierna, in attesa del consueto punto stampa di Angelo Borrelli alle 18. Aumentano i contagi in diverse regioni. Una delle più colpite è l’Emilia Romagna, con 85 nuovi casi e 7 decessi.
Aumentano i casi in Emilia Romagna
In Emilia-Romagna il numero di casi positivi registrati oggi sono 420, alla luce dei quasi 1.778 test tampone refertati: sono 256 a Piacenza, 84 a Parma, 14 a Reggio Emilia, 33 a Modena, 6 a Bologna e 24 a Rimini, 1 a Forlì-Cesena, 2 a Ravenna. Sale ancora il numero dei decessi: complessivamente 18 le persone decedute in Emilia-Romagna, 7 in più rispetto a ieri pomeriggio, tutte con patologie pregresse. Tra questi due donne: una di 70 anni della provincia di Parma deceduta all’ospedale di Vaio (Pr), la seconda, ultraottantacinquenne lombarda, deceduta all’ospedale di Piacenza. Sono cinque gli altri morti registrati al nosocomio di Piacenza: quattro piacentini, rispettivamente 91,80, 86, 77 e un lodigiano di 77 anni. Ottantacinque i nuovi casi, rispetto ai 335 rilevati ieri pomeriggio: 44 a Piacenza, 23 a Parma, 6 a Reggio Emilia, 4 a Modena, 3 a Bologna e 5 a Rimini. Resta invariato il numero delle persone risultate positive a Ravenna (2) e a Forlì-Cesena (1).
I nuovi pazienti, come la maggior parte delle persone risultate ad oggi positive, si trovano in condizioni non gravi. Sono molti i casi asintomatici o con sintomi modesti e 187 le persone in cura a casa, dove si trovano in isolamento. I ricoveri in terapia intensiva sono saliti a 24.
Altri 5 positivi nel Lazio
Aumentano i casi anche nel Lazio. “Ci sono 5 nuovi casi positivi al Covid-19 nel Lazio: 2 sono riconducibili al nucleo famigliare di Pomezia, 1 di rientro dall’Iran, 1 di rientro da Zanzibar con link epidemiologico di Bergamo e 1 uomo di Castel Madama con link epidemiologico con il Nord Italia”. Lo rende noto sui social l’assessorato alla Sanità e all’Integrazione Socio Sanitaria della Regione Lazio.
In Lombardia l’Ospedale di Bergamo in difficoltà per l’eccessivo numero di pazienti
Mentre si attendono aggiornamenti sulla Lombardia, che saranno resi noti durante il punto stampa della Regione, l’Ospedale di Bergamo inizia ad accusare i primi problemi a causa dell’eccessivo numero di pazienti. Ad oggi nel nosocomio si contano 126 positivi al Covid-19 e per gestire questa fase difficile sono state liberate delle aree in chirurgia e terapia intensiva. Ai margini della zona rossa, il Papa Giovanni e’ in sofferenza. Una situazione che ha spinto la regione ad individuare in Seriate (Bg) l’ospedale di riferimento per l’emergenza, decongestionando l’ospedale di Bergamo. Lo ha spiegato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni: “Nella nostra provincia sono stati superati i 243 pazienti positivi. Siamo sotto pressione: questi 10 giorni ci hanno impegnato parecchio. Oggi ci sono 126 malati”
Dal canto suo Fabrizio Limonta, direttore socio sanitario, e’ andato oltre: “In questi momento i primi quattro pazienti malati di coronavirus sono stati guariti e sono stati dimessi: erano entrati in ospedale nove giorni fa. Abbiamo 26 malati di coronavirus a San Giovanni Bianco e 126 al Papa Giovanni. In Terapia intensiva al momento ci sono 25 posti letto con altri 12 in Terapia subintensiva”. Attualmente i malati presenti a Bergamo hanno tutti una eta’ compresa tra i 50 e i 75 anni. Non solo. Sul numero dei letti, il direttore Pezzoli ha voluto precisare: “Non abbiamo aumentato i letti, che sono e restano circa mille: abbiamo pero’ liberato delle aree, soprattutto di Chirurgia, e liberato delle aree di Terapia intensiva”. Luca Lorini, direttore dipartimento di emergenza e urgenza e area critica, ha spiegato come sono state gestite l’emergenza: “In questi giorni abbiamo montato la prima terapia intensiva dedicata, staccata dagli altri pazienti. I primi pazienti ricoverati 9 giorni fa sono stati dimessi, guariti i primi 4 pazienti in terapia intensiva”. Intanto l’ospedale di Seriate sara’ dedicato all’emergenza per coronavirus. “E’ la chiave – hanno spiegato al papa Giovanni – perche’ l’organizzazione regga. Noi siamo pronti, i colleghi di Seriate devono metterci in condizioni di partire”. Pezzoli ha poi concluso: “Il nostro ospedale sotto pressione? Certo e’ un evento inatteso che ha cambiato l’organizzazione. Ma reggiamo”.