“Non ci possono essere due pesi e due misure ciò che si applica nelle strade e nelle piazze deve valere anche nelle fabbriche”. A chiederlo la Fiom del Piemonte che in una nota sottolinea che “negli stabilimenti di tutte le province del Piemonte si è determinata una situazione di insicurezza che in qualche caso si trasforma in panico generale” e fa sapere che “in molte province, come Asti, Vercelli, Cuneo sono in atto fermate e scioperi nel caso degli scioperi le adesioni sono altissime”.
“Non si capisce come norme rigide siano applicate sui territori, per quanto riguarda il commercio e la mobilità delle persone, mentre nelle aziende ciò non avviene anche se in qualche caso i provvedimenti sono anche discussi con Rsu e Rls“, prosegue Fiom Piemonte che chiede che in primo luogo le imprese, la Regione e il governo procedano con senso di responsabilità, anche, prevedendo la chiusura temporaneamente delle attività produttive dove, non fosse possibile ottemperare al Dpcm.
“In queste ore nelle fabbriche si stanno determinando momenti di confusione e panico anche perché si registrano i primi casi di contagio che, in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende – osserva il segretario generale della Fiom del Piemonte, Vittorio De Martino – questa situazione deve comportare una precisa indicazione e responsabilità da parte del sistema delle imprese della Regione e del Governo”