Nei giorni scorsi si era diffusa una fake news che evidenziava l’importanza della vitamina C per curare il coronavirus. Tutti gli esperti si sono attivati per smentire questa convinzione: non che la vitamina C faccia male, anzi se assunta nelle giuste dosi giornaliere (90 mg per gli uomini e 70 mg per le donne, ndr) giova alla salute e rafforza il sistema immunitario. Ma di certo non è la cura contro il COVID-19: se fosse sufficiente assumere un po’ di vitamina C per sconfiggere una pandemia, probabilmente essa non sarebbe diventata tale.
Tuttavia ruba un sorriso la testimonianza dei 14 italiani, che facevano parte della comitiva dei 23, ricoverati a Delhi e che erano rimasti bloccati in India dopo la scoperta della positività al coronavirus. I pazienti tuttora asintomatici e probabilmente ignari della bufala virale che vede nella vitamina C la cura contro il COVID-19, hanno raccontato che viene loro somministrata una buona dose di vitamina C ogni giorno la mattina e la sera.
“Noi – racconta uno dei componenti della comitiva dei 14 che si trova a Delhi – siamo rimasti tutti asintomatici ma ogni giorno, due volte al giorno, ci danno buone dosi di vitamina C sotto forma di pastiglione da sciogliere in bocca”.“Qui stiamo molto bene – aggiunge – siamo in una clinica privata fondata da un medico indiano che lavorò per gran parte della sua carriera a New York. Stiamo attendendo l’esito dell’ulteriore tampone eseguito due giorni fa che, speriamo, sia negativo”.
A partire dal lodigiano erano state 17 persone alle quali si erano, poi aggiunte, 4 turisti da Milano e 2 da Roma. Il medico di Codogno che si era ammalato e che è stato ricoverato a Jaipur ora sta molto meglio, mentre la moglie che è con lui non è più positiva al virus.