In Lombardia “abbiamo superato i 7.500 ricoverati” per coronavirus, “oltre ai pazienti in terapia intensiva che hanno sfondato il tetto di mille. Si sono fatti sforzi enormi, andando a moltiplicare i posti letto negli ospedali, creando nuove soluzioni di terapia intensiva, chiedendo uno sforzo al privato accreditato, ma i numeri che ci sono stati presentati sono numeri davvero da un contesto di guerra”. Sono le parole di Emanuele Monti (Lega), presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale lombardo, che al termine della seduta ha aggiornato in diretta Facebook sull’esito dell’incontro con l’assessore al Welfare Giulio Gallera in seno alla Commissione. Si vive una situazione paragonabile a un contesto di guerra, ha ribadito Monti, “in cui gli ospedali non riescono a star dietro” ai numeri di Covid-19.
“Tanti i posti che vengono creati e tanti quelli che vengono immediatamente occupati”. Perciò, incalza il presidente della Commissione lombarda sanità, “la cosa che dobbiamo fare è stare a casa. Lo abbiamo scritto anche su Palazzo Pirelli, la sede del parlamento lombardo, la casa di tutti i lombardi. State a casa. E’ il messaggio più forte e non posso che dirvi che non ci sono alternative. Dobbiamo farlo immediatamente”.
Quanto ai medici in pensione, Monti ha ricordato che “è stata chiesta la possibilità di averli, ma devo essere onesto: la disponibilità è stata bassa – ha riferito – Solo il 10% dei medici in pensione contattati ha aderito. Stiamo quindi valutando e abbiamo chiesto al Governo la possibilità di un precetto d’obbligo, di avere cioè tutti i medici andati in pensione richiamati d’obbligo per aiutarci a sostenere questa crisi emergenziale di cosi grande natura“.
“Abbiamo anche già previsto il blocco per tutti quelli che dovevano andare in pensione in questo momento – ha ricordato – ed è stato approvato dal Governo nazionale. Questa è una buona notizia per il reperimento di personale sanitario.” Fra i dati diffusi dall’esponente leghista, c’è anche quello degli operatori sanitari contagiati dal nuovo coronavirus. “Il 12% dei 17.500 pazienti positivi (oggi probabilmente diventeranno 18 mila) sono personale sanitario, si parla di quasi 2 mila persone dunque. E a loro va un grande grazie. Queste persone si sono infettate aiutando altri nostri cittadini lombardi. Ecco perché la richiesta è di avere la massima protezione per loro tutela e la prima misura immediata va nella loro direzione”.