Sembra ancora lontana la ripresa della “normalità” in Italia, con il termine delle misure di distanziamento sociale introdotte per contrastare l’epidemia di coronavirus in corso. Lo sto totale fissato fino al 3 aprile potrebbe essere prorogato di almeno 2 settimane. A dare l’anticipazione il quotidiano Corriere della Sera.
Una misura che in molti si aspettavano, almeno fin quando non si assisterà a una netta riduzione del numero di contagi quotidiani: su punta a un massimo di contagio per ogni caso positivo. Tecnicamente, deve calare il valore dell’R0, cioè l’indice di contagiosità che dovrà registrare un dato inferiore a uno.
Secondo il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, non siamo ancora “in una fase marcatamente declinante, ma di contenimento”. Pertanto il prossimo decreto legge punta alla conferma di tutte le misure in vigore, dal distanziamento sociale, al divieto di spostamenti se non necessari, fino alla serrata delle attività non indispensabili, almeno fino al 18 aprile.
In realtà i dubbi sono molti: anche l’economia si fermerà? Cosa comporterà questo per le piccole e medie imprese? Tuttavia la salute va messa al primo posto: non verranno comunque meno tutte le misure di sicurezza finora stabilite per evitare una nuova impennata dei contagi, che porterebbe a un ulteriore allungamento del blocco totale per l’intero Paese. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina dà ormai per certo che non ci sarà rientro a scuola entro la fine dell’anno scolastico, se non per gli esami di terza media e maturità. Così come resterà in vigore il divieto di ingresso in Italia dall’estero.