Cresce la paura al Sud Italia, mentre l’epidemia di coronavirus si diffonde anche a causa dei numerosi cittadini che sono scesi da Nord a Sud. Sono oltre 10 mila i rientri in Sicilia auto-certificati di persone provenienti dal Nord Italia. La Regione sta monitorando costantemente gli aggiornamenti della piattaforma dove vengono raccolti i dati. Il boom, segnalano fonti dell’assessorato alla Salute, si e’ registrato nel weekend.
Non solo: in Calabria, a Cosenza e in diversi comuni della provincia, 60 medici sono stati posti in isolamento per 14 giorni dopo la visita di un informatore farmaceutico, il primo contagiato da coronavirus della Calabria. Quarantacinque medici di famiglia e 15 ospedalieri non hanno potuto esercitare in questi giorni, ma “la loro quarantena finirà mercoledì“, ha spiegato all’AdnKronos Salute Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza, convinto che “la professione di informatore farmaceutico, in questa fase, dovrebbe essere sospesa, perché il rischio di ‘mettere fuori gioco’ un cospicuo numero di medici c’è”, dice Corcioni che considera la vicenda dei 60 medici in quarantena “il meno” per la sanità calabrese.
“Se il coronavirus ha messo in difficoltà la sanità lombarda, a noi ci ammazza definitivamente. Siamo nel disastro totale: veniamo fuori da un piano di rientro durissimo. E ci manca completamente una classe dirigente. Non solo politica, ma anche professionale: abbiamo una classe di primari scelta dalla politica”. Non usa mezze misure il presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni, che denuncia come, ad oggi “nessuna iniziativa organica e strutturale è stata presa per dotare, per esempio, gli operatori sanitari di dispositivi di protezione”. Di più “non si registrano iniziative per riorganizzare i servizi, definire percorsi dedicati, predisporre le strutture. Ma anche semplicemente per evitare assembramenti, contingentare le visite dei parenti negli ospedali: si vedono arrivare gruppi familiari con i pasticcini nei reparti. Altro che misure di contenimento”, dice Corcioni, che ha anche scritto ai vertici della sanità calabrese e al ministro della Salute Roberto Speranza per denunciare la situazione. “Siamo all’assurdo. Non c’è nessuna preparazione, si attende lo tsunami inermi. L’ospedale di Castrovillari, storicamente uno dei più importanti della provincia, sta chiudendo la pneumologia. E il pronto soccorso funziona con due soli medici. Temo che l’ondata del coronavirus ci travolgerà senza trovare resistenza“, conclude Corcioni.
In Puglia intanto il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha nominato con proprio decreto il professor Pietro Luigi Lopalco responsabile della struttura speciale di progetto ‘Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche’, in seno all’Aress, agenzia regionale strategica per la salute e il sociale.
”In un momento difficile abbiamo schierato al nostro fianco, al fianco dei pugliesi, uno dei massimi esperti italiani per le gestione dell’emergenza coronavirus – dichiara Emiliano – l’esperienza del professor Lopalco, eccellenza pugliese che torna da oggi a lavorare nella sua regione, ci darà un enorme aiuto ad implementare un sistema che protegga i cittadini e le cittadine da queste epidemie. Mano a mano riusciremo a mettere in piedi le procedure e le migliori pratiche a livello internazionale. La squadra pugliese, che sta dando il massimo, da oggi è ancora più forte e autorevole”.
Lopalco è professore ordinario di Igiene all’Università di Pisa e si è laureato all’Università di Bari. Dal 2005 al 2015 ha lavorato nel Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) a Stoccolma, dove è stato capo del programma per le malattie prevenibili da vaccino. Ha pubblicato oltre 170 articoli su riviste scientifiche accreditate nazionali ed internazionali. Nel 2018 ha vinto il Premio Nazionale di divulgazione scientifica ‘Giancarlo Dosi’ per il suo libro ‘Informati e Vaccinati’, edito da Carocci. E’ attivo su internet con il suo blog Adulti&Vaccinati.
La struttura diretta dal professor Lopalco si occuperà di supporto per la gestione dell’emergenza sanitaria epidemiologica da Covid-19 attraverso la individuazione e condivisione delle migliori evidenze disponibili a livello internazionale e nazionale, supporto al Gruppo di Lavoro regionale per la predisposizione di un Piano per la gestione delle Pandemie, a partire dall’emergenza epidemiologica in corso, attraverso la definizione operativa di procedure fondate sulle evidenze di letteratura e linee guida disponibili a livello internazionale e nazionale, supporto per la definizione di un piano di implementazione del Sistema Sanitario Regionale della Puglia ”per affrontare – conclude Emiliano – in maniera adeguata e scientificamente fondata le emergenze epidemiologiche, a partire dalle strategie di prevenzione”.
In Campania l’Unità di Crisi della Protezione civile della Regione comunica che nella mattinata odierna sono stati esaminati 40 tamponi presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno. Di questi 5 sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Il totale dei positivi in Campania sale a 120.