Sono ormai oltre 20 mila le vittime di coronavirus nel mondo, per la maggior parte in Europa, secondo i dati dell’Afp.
Argentina: 86 nuovi casi e due morti in 24 ore
In Argentina sono stati registrati 86 nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore, il dato giornaliero più alto fino a questo momento nel Paese, scrive il Buenos Aires Times. Si contano anche due decessi che portano il totale a sette. Secondo La Nación l’ultima vittima è una 81enne che era venuta in contatto recentemente con un uomo di 82 anni rientrato da poco dagli Stati Uniti. Il totale dei contagiati nel Paese sudamericano è di 387 pazienti.O
Oltre 1.000 casi in Cile, 220 nelle ultime 24 ore
Il ministero della Sanita’ del Cile (Minsal) ha reso noto oggi che nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 220 casi di coronavirus, per cui il totale nazionale dei contagiati ha raggiunto quota 1.142. Lo riferisce Radio BioBio di Santiago del Cile. Da parte sua il sottosegretario per le Reti di assistenza, Arturo Zuniga, ha rivelato l’esistenza di una terza persona morta, che porta a tre il numero complessivo delle vittime fatali dall’inizio della crisi. Si tratta di un uomo di 82 anni, deceduto nella citta’ di Concepcion La regione metropolitana della capitale che e’ anche la piu’ popolata del Paese raccoglie, mostrano le statistiche, oltre la meta’ dei pazienti (682), seguita dalle regioni di Nuble (111) e BioBio (95). Di fronte alla persistente tendenza dell’aumento dei contagiati, il ministro dell’Istruzione, Raul Figueroa, ha annunciato che la sospensione delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado permarra’ fino alla fine di aprile, con una estensione dell’anno scolastico al 31 dicembre 2020.
In Croazia altri 60 contagi, in tutto 442
In Croazia da ieri sono stati registrati 60 nuovi casi di coronavirus, con il totale che sale a 442. Lo ha riferito l’Unita’ di crisi del ministero della Sanita’. Il referto autoptico intanto ha confermato il coronavirus come la causa della morte di un anziano deceduto la settimana scorsa in Istria nella propria abitazione, in autoisolamento domiciliare. Si tratta finora dell’unica vittima del Covid-19 in Croazia. La piccola isola dalmata di Murter, che conta circa cinque mila abitanti e otto casi di contagio, e’ stata messa stamane in quarantena totale. Non e’ possibile lasciare o raggiungere l’isola e la popolazione non puo’ uscire di casa se non per fare la spesa con permesso speciale.
In Belgio un test screening in 15 minuti
In Belgio e’ stato appena lanciato un nuovissimo test di screening per il Covid-19 che in 15 minuti certifica o meno lo status di positivita’ della persona che vi sottopone. Lo scrive l’agenzia di stampa Belga e la tv nazionale Rtbf precisando che il test ha ricevuto la certificazione dalla Afmps, l’Agenzia federale per i medicinali e i prodotti sanitari del Belgio, responsabile dell’approvazione e della registrazione di nuovi farmaci nel Paese. E’ un test “antigenico”, reagira’ agli antigeni (proteine virali) e li rilevera’ dal campione respiratorio rinofaringeo del paziente. A svilupparlo la societa’ Coris BioConcept, con sede a Gembloux, in Belgio, che ha sviluppato questo test con il laboratorio ospedaliero universitario di Bruxelles, il Lhub-Ulb e altri partner, tra cui il laboratorio dell’Universita’ di Liegi e il Centro nazionale di riferimento per gli agenti patogeni respiratori. Lo scorso fine settimana, 250 pazienti trattati nei dipartimenti di emergenza di Chu Saint-Pierre, Erasmus e all’ospedale universitario di Liegi hanno beneficiato di una sperimentazione. Per sette pazienti su dieci con elevate cariche virali di Covid-19, il test rapido ha fatto una diagnosi positiva. E proprio sulla base di questi risultati che l’Agenzia federale ha deciso di rilasciare la certificazione a Coris BioConcept a vendere e distribuire i test.
In Iraq altri 30 casi, 346 in totale
Le autorità sanitarie irachene hanno registrati altri 30 casi di coronavirus nel Paese, portando così a 346 il totale dei contagiati. Le forze della sicurezza irachena stanno usando megafoni ed elicotteri per chiedere ai cittadini iracheni di restare a casa, limitando così le occasioni di contagio.
Il piano della Francia: “Lavorare di più”
“Lavorare di piu’ per uscire dal Coronavirus“: questa la linea del governo francese contenuta in 25 nuove ordinanze adottate oggi in consiglio dei ministri, nella cornice della legge di emergenza per combattere il Covid-19. “Siamo solo all’inizio della crisi” ha dichiarato il premier Edouard Philippe, invitando i francesi a fornire “uno sforzo lungo”, prima di passare la parola ai ministri del Lavoro e dell’Economia che hanno presentato una serie di provvedimenti inediti riguardanti lavoratori e aziende. L’esecutivo francese fa leva sul Codice del lavoro per sospendere temporaneamente alcune garanzie sociali in materia di diritto del lavoro in settori necessari alla sicurezza della nazione o alla continuita’ della vita economica e sociale, quali energia, telecomunicazioni, trasporti, agricoltura e agroalimentare. Per far fronte all’aumento della propria attivita’, per 12 settimane e in situazione eccezionale, le aziende saranno “temporaneamente” autorizzate a far lavorare i propri dipendenti fino a 60 ore settimanali, anche di domenica. Le ore in piu’ prestate saranno pagate con una maggiorazione obbligatoria del 25%. Il ministro del Lavoro Muriel Pe’nicaud ha anche annunciato l’introduzione di una maggiore flessibilita’ per le aziende nei confronti dell’organizzazione del lavoro e nei rapporti con i propri dipendenti. La direzione delle imprese coinvolte potra’ imporre senza preavviso una settimana di ferie remunerate e 10 giorni di riduzione del tempo di lavoro (Rtt), ma “non saranno giorni tolti o meno diritti” ha sottolineato Pe’nicaud.
Ampliato e agevolato l’accesso alla disoccupazione parziale per settori e aziende finora escluse dal regime. Le persone che percepiscono uno stipendio inferiore a quello minimo garantito (Smic) riceveranno un’indennita’ di integrazione, mentre i genitori a casa per occuparsi dei figli avranno diritto a un’indennita’ per raggiungere il 90% dello stipendio normalmente percepito. Per quanti sono gia’ in regime di disoccupazione, il periodo di confinamento equivarra’ ad una sospensione in modo da prolungare i diritti all’indennita’ mensile dopo la fine della crisi. Lavoratori interinali e di alcuni settori fermi a causa della pandemia – ad esempio nella stazione di scii – saranno pagati regolarmente fino al 15 aprile. Le aziende che hanno ridotto la propria attivita’ avranno accesso al regime di “attivita’ parziale” e potranno farne richiesta entro 30 giorni. Grazie a questo meccanismo, accettato dallo Stato entro 48 ore, si vedranno rimborsate le indennita’ di disoccupazione parziale versate ai dipendenti. Al momento sono 37.000 aziende che hanno fatto richiesta di attivita’ parziale, per un totale di 770.000 dipendenti. Il ministro dell’Economia, Bruna Le Maire, ha invece presentato ulteriori dispositivi a sostegno delle aziende, tra cui un fondo di garanzia dello Stato di 300 miliardi di euro per la copertura dei prestiti contratti dalle societa’ con fatturato inferiore a 1,5 milione di euro. Con la formula “zero entrate, zero spese” e’ sospeso o scaglionato senza penalita’ il pagamento delle fatture di energia, gas, luce e gli affitti oltre al rimborso dei viaggi di lavoro cancellati a causa dell’epidemia. Per i liberi professionisti e le societa’ con fatturato inferiore a 1 milione di euro e’ istituito un apposito fondo di solidarieta’, con il diritto ad un’indennita’ forfetaria di 1.500 euro, integrata in caso di necessita’ con un secondo versamento da 2.000 euro. Questo fondo costera’ allo Stato 1 miliardo al mese. Via libera anche al rinvio dell’esecuzione degli appalti pubblici senza penalita’ e rimozione del massimale sugli anticipi. Allentamento, inoltre, delle regole delle assemblee generali delle societa’, che possono essere rinviate a settembre o dematerializzate.
Tunisia, 173 contagiati in totale
Sono 173 le persone in Tunisia contagiate dal nuovo coronavirus. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Abdelatif Mekki, nel corso di una conferenza stampa. Il numero dei contagi locali ha superato quello delle persone venute dall’estero per la prima volta, ha aggiunto Mekki. Inoltre, il ministro ha denunciato il mancato rispetto delle disposizioni in materia di distanze di sicurezza e restrizioni domiciliari. Intanto il partito tunisino Tahya Tounes ha chiesto che venga applicato l’articolo 70 della Costituzione, secondo cui il parlamento delega il primo ministro a promulgare decreti legge in situazioni di emergenza. In particolare, se venisse approvato l’articolo, il premier potrebbe promulgare decreti legge inerenti all’emergenza della pandemia da nuovo coronavirus. (segue)
In una nota, Tahya Tounes, membro della coalizione di governo, sottolinea che l’applicazione dell’articolo 70 e’ previsto unicamente in caso di guerra. “L’Assemblea dei rappresentanti del popolo (il parlamento) puo’, con i tre quinti dei suoi membri, autorizzare per legge il capo del governo, per un periodo non superiore a due mesi e in vista di un obiettivo specifico ad adottare dei decreti legge che successivamente dovranno essere approvati dal parlamento”, si legge. In precedenza, il primo ministro, Elyes Fakhfakh, ha chiesto l’applicazione dell’articolo 70 per accelerare l’approvazione di misure necessarie a gestire la crisi scaturita dalla diffusione del Sara’-Cov-2. Tahya Tounes ha esortato tutti gli attori politici e i gruppi parlamentari a sostenere questa iniziativa al fine di garantire al potere esecutivo le migliori condizioni per gestire al meglio la crisi sanitaria.
Spagna, vice del premier Calvo positiva
La vice premier spagnola Carmen Calvo e’ risultata positiva al coronavirus. Lo riferisce la Bbc. Era stata sottoposta al test dopo essere stata ricoverata in ospedale per un’infezione respiratoria. La vicepremier spagnola Carmen Calvo, ricoverata da domenica a Madrid per problemi respiratori, è risultata positiva al tampone per il coronavirus: lo hanno reso noto fonti governative spagnole. Calvo era stata sottoposta ad un primo test i cui risultati non avevano però permesso ai medici di confermare o meno la positività al coronavirus.