“Ci sentiamo vicini agli amici italiani. Faremo tutto quanto è possibile per aiutare l’Italia, lo stiamo davvero facendo. Siamo profondamente colpiti da come state affrontando questa crisi. Siete un esempio meraviglioso per il resto d’Europa. Lo ripeto: siamo tutti italiani”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ribadisce, in una intervista al Corriere della Sera, il suo attestato di solidarietà al Paese confermando le ragioni dello stop ad alcune clausole del patto di stabilità e di altre misure a sostegno: “un pacchetto fortissimo che si completa con la nuova potenza di fuoco annunciata dalla Bce“, sintetizza ancora.
“La Commissione, e questo è importante per l’Italia, concederà la massima flessibilità sugli aiuti di Stato e sul Patto di stabilità così il governo italiano potrà aiutare le imprese e il mercato del lavoro, e investire nel settore della sanità. Le regole del Patto di stabilità, solitamente rigide, sono state molto allentate. Per la prima volta nella Storia ho attivato la clausola di sospensione del Patto di stabilità. Significa che il governo italiano potrà mettere nell’economia tanto denaro quanto serve. Le normali regole di bilancio, quelle sul debito ad esempio, non saranno applicate in questa fase”, spiega.
“Poi abbiamo un’iniziativa per gli investimenti. Soldi che vengono dai fondi strutturali inutilizzati, che l’Italia non potrebbe più usare e che invece noi le lasciamo. I fondi potranno essere usati in tutti i settori considerati prioritari: sono 11 miliardi. L’Italia potrà investirli nelle piccole e medie imprese, o per la disoccupazione di breve termine o altro. In più attraverso la Banca europea per gli investimenti forniremo 8 miliardi di garanzie a livello europeo per i prestiti che le Pmi possono usare”.
E ancora, dice Von Der Leyen, “sì, stiamo valutando l’opzione dei coronavirus bond e altre”. C’è il rischio che alla fine dell’emergenza l’Europa si trovi divisa? “Non lo permetterò mai – dice- Capisco che i governi debbano rallentare la diffusione del virus, ma dobbiamo tenere il mercato unico il più possibile operativo e fluido. Alcuni Stati membri hanno chiuso i confini interni: noi abbiamo immediatamente messo sul tavolo delle linee guida per introdurre corsie preferenziali, corridoi dedicati al trasporto delle merci essenziali e del materiale sanitario, e per permettere all’economia di andare avanti. All’inizio la situazione era critica, ora è migliorata”. A crescere, conclude il presidente della Commissione europea, sopratutto il “sentimento che solo insieme possiamo combattere il virus e proteggere la nostra economia. Io credo che l’Unione europea ne uscirà più forte”.