Dal plasma della persone guarite da Coronavirus arriva un nuovo farmaco per la cura: al via la sperimentazione

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la terapia derivata dal plasma è una strategia "molto importante" contro il coronavirus
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Una casa farmaceutica giapponese, la Takeda, sta mettendo a punto un farmaco grazie all’utilizzo di parti del sistema immunitario prelevate dal plasma delle persone contagiate dal nuovo Coronavirus e poi guarite. In base al notiziario americano Stat News, il trattamento è efficace perché trasferisce gli anticorpi che combattono la malattia dai pazienti guariti alle persone che stanno ancora lottando contro la malattia. L’idea dalla quale si sviluppa la ricerca è che l’organismo dei malati possa utilizzare gli anticorpi trasferiti, invece di doverli produrre da soli da zero. Questa strategia è stata utilizzata per combattere in passato l’Ebola, ma potrebbe essere necessario più di un paziente guarito per curare una singola persona malata. Quindi il trattamento potrebbe non essere utilizzato da tutti.

Foto Samara Heisz/Getty

Gli ospedali cinesi stanno già utilizzando la terapia, ma solo sui propri pazienti. Non esiste infatti un farmaco prodotto in serie. La terapia a cui sta lavorando Takeda si chiama “terapia derivata dal plasma” perché si basa proprio sul plasma delle persone che sono guarite. Il plasma trasporta le cellule del sangue, i nutrienti e gli ormoni attraverso i vasi sanguigni e costituisce circa la meta’ di tutto il sangue. Trasporta anche anticorpi, che sono proteine che il corpo produce per distruggere batteri o virus quando causano un’infezione. Se una persona non è mai stata esposta a un virus o a un batterio prima – come nel caso di tutti coloro che sono stati contagiati dal nuovo coronavirus – non hanno anticorpi e si ammalano mentre l’organismo impiega del tempo per produrre gli anticorpi giusti. Iniettare gli anticorpi di qualcuno che li ha già può far risparmiare tempo e aiuta il paziente a combattere più rapidamente la malattia.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la terapia derivata dal plasma è una strategia “molto importante” e Greg Poland, scienziato della Mayo Clinic in Minnesota, ha dichiarato che “vale sicuramente la pena provare“. Takeda, che chiamerà il trattamento TAK-888, ha precisato che potrebbe essere utilizzato solo da un numero esiguo di malati. Nella migliore delle ipotesi per ogni paziente guarito se ne potrà curare un altro. “Non stiamo considerando questa come una terapia che tutti dovrebbero seguire“, ha dichiarato Julie Kim, portavoce di Takeda. “Sara’ indirizzata ai pazienti che hanno una malattia grave“, aggiunge.

Foto Paula Bronstein/Getty Images

Non è ancora noto quando velocemente l’azienda si aspetti di sviluppare il trattamento, ma conterebbe sul fatto che non dovrebbe sottoporlo a lunghi studi clinici prima di usarlo nei pazienti. Un’altra società, Regeneron, sta cercando di fare un trattamento simile analizzando gli anticorpi che lavorano contro il Coronavirus e sviluppandoli in laboratorio. I medici cinesi hanno già utilizzato il trattamento nei loro ospedali, ma non hanno sviluppato un farmaco che può essere utilizzato più ampiamente. A febbraio le autorità sanitarie hanno lanciato un appello alle persone che erano guarite dal Coronavirus per donare il loro plasma, che trasporta ancora anticorpi in grado di combattere il virus. Almeno 11 pazienti in un ospedale di Wuhan avevano già ricevuto infusioni di plasma entro il 17 febbraio. “Un paziente (tra questi) è già stato dimesso, uno è in grado di scendere dal letto e camminare e gli altri si stanno riprendendo“, ha riferito il dirigente del ministero delle Scienze e della Tecnologia cinese Sun Yanrong. 

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