“La peste nera ha spopolato l’Europa, con gli antibiotici ci sentivamo potenti ma il coronavirus ci ha ricordato che non abbiamo armi”

"Spero ci rimanga in mente un insegnamento, e cioè che avevamo dimenticato che esistono le malattie infettive, le epidemie, avevamo dimenticato che la peste nera ha spopolato l'Europa"
MeteoWeb

Questa malattia ha tanti aspetti complessi che ci sono ignoti, non conosciamo la sua evoluzione, i suoi meccanismi fisiopatologici, purtroppo abbiamo molto poco tempo e energie da dedicare allo studio di questi aspetti, il nostro tempo è impegnato nella cura quotidiana dei pazienti“. E’ quanto riferito da Antonio Pesenti, direttore del dipartimento di Anestesia-Rianimazione al Policlinico di Milano e oggi coordinatore dell’Unità di crisi della Lombardia, su La7, ospite di uno speciale dedicato al Coronavirus. A Pesenti è stato chiesto quale sarà il lascito di questa emergenza sanitaria, “probabilmente – ha risposto – smonteremo queste terapie intensive, possiamo farne tante e poi rismontarle, tornare a curare gli infarti, a operare, tornare a occuparci delle patologie comuni. Ma spero ci rimanga in mente un insegnamento, e cioè che avevamo dimenticato che esistono le malattie infettive, le epidemie, avevamo dimenticato che la peste nera ha spopolato l’Europa. Avevamo – continua – scoperto gli antibiotici e ci sembrava di essere diventati potenti. Ma contro i virus nuovi non abbiamo armi, e non abbiamo al momento una terapia efficace contro il Coronavirus“.

Condividi