Coronavirus, Boris Johnson dimesso dall’Ospedale: per l’esperto “il Regno Unito il Paese più colpito in Europa”

Il premier britannico, Boris Johnson, è stato dimesso dall'ospedale di Londra dov'era ricoverato dopo aver contratto il nuovo coronavirus
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Il premier britannico, Boris Johnson, è stato dimesso dall’ospedale di Londra dov’era ricoverato dopo aver contratto il nuovo coronavirus. Lo rende noto il governo. Johnson continuerà il riposo a casa e non riprenderà immediatamente il lavoro.

Carrie Symonds, la fidanzata di Boris Johnson, rivela che vi sono stati “dei momenti veramente molto bui la scorsa settimana” nei giorni in cui il premier britannico ha combattuto contro il coronavirus . “Il mio cuore è con tutti quelli in situazioni simili, terribilmente preoccupati per i loro cari“, aggiunge in una serie di tweet. “Ringrazio anche ognuno di voi che avete mandato messaggi di solidarietà – ha concluso – oggi mi sento incredibilmente fortunata”.

I funzionari della sanità britannica hanno riferito che 657 persone sono morte in Inghilterra nelle ultime 24 ore a causa del Covid-19. I nuovi decessi fanno salire a oltre 10mila il bilancio totale delle vittime nel Regno Unito dall’inizio della pandemia.

I 657 decessi si sommano ai 9.875 già annunciati ieri. Il dato, diramato del Servizio sanitario nazionale, non include i decessi in Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Il bilancio totale del Regno Unito verrà reso noto più tardi. Mentre il numero di nuovi casi e ricoveri sembra aver raggiunto il picco, i decessi nel Paese continuano ad aumentare e ci sono timori crescenti che il Regno Unito finirà per essere lo Stato con il maggior numero di decessi per Covid-19 in Europa.

Il Regno Unito sarà “probabilmente uno dei paesi più colpiti, se non il più colpito, in Europa”. E’ quanto ha dichiarato alla Bbc Sir Jeremy Farrar, direttore del Wellcome Trust e consulente del governo britannico per le emergenze sanitarie. Ha inoltre affermato che una seconda o terza ondata di coronavirus è “probabilmente inevitabile” e che un vaccino e’ l’unica via d’uscita. Potrebbe essere disponibile entro l’autunno ma “ci vorranno mesi per accelerare la produzione per arrivare alla scala necessaria per vaccinare molti milioni di persone”. “Spero che potremo farcela in 12 mesi”, ha affermato Sir Jeremy.

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