“Il rischio di contagio di ritorno o riesplosione dei focolai è molto concreto ed è la ragione che ci spinge ad adottare sì un allentamento delle misure ma con prudenza“: lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Lodi.
“Noi ci stiamo già assumendo rischi: da lunedì torneranno a lavorare 4,5 milioni di persone. Prenderanno mezzi pubblici e anche privati. Creeremo più occasioni di contagio. E’ la ragione per cui anche le scuole devono rimanere chiuse”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Abbiamo fatto qualche passo avanti ma in questo momento non possiamo fare di più, ci assumiamo un rischio calcolato”. “Dobbiamo metterci nella condizione di non far ripartire la curva del contagio ed avere una situazione fuori controllo. Ci sarebbe un rischio gravissimo“, ha aggiunto.
“Saranno importantissimi i vari test, sia il tampone sia quelli seriologici: man mano che diffonderemo questi test e che coinvolgeremo la popolazione, avremo un patrimonio informativo che ci consentirà di muoverci in questa seconda fase con maggior avvedutezza e sicurezza. Se la situazione” della curva dei contagi “rimarrà sotto controllo continueremo a fare passi significativi. Sono il primo a voler allentare le misure, però per adesso dobbiamo ancor procedere cosi'”.
“Cercheremo di rendere operativa l’applicazione” per il tracciamento dei contatti, “ma sarà sulla libera scelta dei cittadini. Chi non vorrà, con la legislazione attuale ed il rispetto della privacy, non possiamo, ovviamente, obbligarlo a scaricare l’applicazione”.
“Non possiamo permetterci di aver una situazione fuori controllo”. Ha spiegato a Lodi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte a proposito della cosiddetta Fase 2. Per il premier “è questo il momento di agire con ragionevolezza, con prudenza” .
Dal dl aprile “verranno risposte, ma non risolveremo tutti i problemi, questo dobbiamo dirlo a cittadini: è difficile rispondere a tutte le richieste, ma cercheremo di intervenire in modo serio e cospicuo, incisivo per dare risposte a gran parte delle classi sociali. C’è tanto da fare per dare grande sostegno alle famiglie in sofferenza” ai lavoratori “e alle imprese, che saranno il pilastro di questo intervento“. C’è una “difficoltà nel rispondere a tutte le richieste, perché le sofferenze sono tali che è difficile, ma cercheremo di dare risposte a tutte le categorie sociali”.
“Ho ringraziato i sanitari per il lavoro egregio e significativo che hanno fatto, questo è il primo avamposto che si è confrontato col focolaio“. Ha detto Giuseppe Conte al termine dell’incontro istituzionale in prefettura a cui hanno partecipato anche medici degli ospedali di Lodi e Codogno. Il presidente del consiglio ha spiegato di avere manifestato ai sanitari “il ringraziamento e l’orgoglio” nei loro confronti “da parte dell’intera comunità nazionale”. “Ci hanno reso orgogliosi – queste le sue parole – hanno fatto un lavoro grandissimo e hanno acquisito una grande competenza su un virus che, per molti aspetti, resta ancora un nemico sconosciuto. Le loro best practices vengono studiate anche all’estero”.