Coronavirus, disinformazione o errore? Dalle accuse di Trump alla risposta della Cina, Pechino sotto pressione

Trump ha affermato che la Cina potrebbe avere deliberatamente disinformato la comunità internazionale sul Coronavirus, o potrebbe aver fatto un errore
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Nel Mondo i casi confermati di Coronavirus sono saliti a 2.329.651: è quanto emerge dal monitoraggio della Johns Hopkins University. Le vittime sono ormai 160.721, mentre i guariti 595.433.

Il bilancio delle vittime del Coronavirus negli Stati Uniti è salito di circa 1.900 casi nelle ultime 24 ore, raggiungendo quota 38.910.
Nel Paese si contano 735.086 contagi confermati: è il maggior numero di positività e decessi di qualsiasi Paese del Mondo. In Europa i morti sono ormai oltre 100mila.

Durante una conferenza stampa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che la Cina potrebbe avere deliberatamente disinformato la comunità internazionale sul Coronavirus, o potrebbe aver fatto un errore.
Il presidente ha avvertito la Cina che dovrà affrontare conseguenze se il governo di Pechino si rivelasse “consapevolmente responsabile” della pandemia. “Avrebbe potuto essere fermata in Cina prima che cominciasse e non lo è stata, e tutto il mondo soffre per questo motivo” ha detto Trump al briefing quotidiano della Casa Bianca. “E’ stato un errore, un errore è un errore. Ma se fossero stati consapevolmente responsabili, beh, allora ci saranno senz’altro conseguenze“.

coronavirus 01In riferimento proprio alle responsabilità cinesi e alle accuse lanciate nei giorni scorsi su una possibile diffusione del Coronavirus dai laboratori di Wuhan, il direttore della struttura dell’Istituto di virologia deputata alla gestione dei virus pericolosi che si trova della città cinese ha negato la possibilità: “Non è possibile che questo virus provenga da noi. Nessuno dei ricercatori si è infettato – ha precisato Yuan Zhiming – e l’intero istituto sta conducendo ricerche in diverse aree correlate al Coronavirus“. “Sappiamo esattamente che tipo di ricerca viene svolta all’istituto e come gestisce virus e campioni“. Dato che il laboratorio P4 è a Wuhan, “la gente non può fare a meno di fare associazioni“, ha lamentato, accusando poi alcuni media di “cercare deliberatamente di fuorviare le persone” con informazioni “interamente basate sulla speculazione” senza “prove“.
L’istituto aveva già respinto la teoria a febbraio, sostenendo di aver condiviso le informazioni sul virus in proprio possesso con l’OMS fin da gennaio.
Pechino è sotto pressione per la gestione della vicenda, soprattutto da parte degli Stati Uniti che ritengono invece non vi sia stata chiarezza.
Secondo scienziati cinesi il virus è probabilmente passato da un animale agli umani in un mercato che vendeva animali selvatici, ma l’esistenza dei laboratori a Wuhan ha gettato un’ombra di dubbio.

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