Le Residenze sanitarie per disabili (Rsd) sono il “nuovo fronte dimenticato di diffusione del SarsCov2“. E’ la denuncia all’ANSA del presidente della Associazione nazionale famiglie di disabili intellettivi (Anffas) Roberto Speziale: “In 17 delle Rsd che fanno capo all’Anffas (su un totale di 156) ci sono importanti focolai, con 57 soggetti disabili e 52 operatori contagiati, e 5 decessi tra gli ospiti disabili”. E’ “grave che ad oggi non sia stato fatto un censimento – afferma – come per le Rsa per anziani”.
Un’indagine, come quella avviata per le Rsa, rileva Speziale, “è urgente, perché anche nelle Rsd vivono persone fragili e con multipatologie. Si tratta dunque di strutture che hanno analoghe criticità”.
In tutta Italia, sottolinea, “sono circa 3mila le Rsd ma manca una ricognizione precisa e ufficiale, e sono circa 300mila gli ospiti con disabilità complesse che vi risiedono”. E’ “ipotizzabile – afferma – che siano centinaia i morti per Covid nelle Rsd italiane, anche se non rientrano nelle classifiche ufficiali. Noi, come Anffas, abbiamo la conferma di 5 decessi nelle strutture da noi controllate, ma i morti sono molti di più sicuramente”.
Per questo, è l’appello, “bisogna intervenire con urgenza perché la situazione sta peggiorando e le Rsd rappresentano, purtroppo, una nuova frontiera del contagio”