Coronavirus, Gratteri: “elenchi dei beneficiari dei buoni alle forze dell’ordine, saranno tutti controllati”

Coronavirus, le riflessioni del procuratore Gratteri a Speciale Tg1
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Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, è intervenuto la scorsa notte a Speciale TG1 e ha affrontato molti temi collaterali alla pandemia di Coronavirus. “Per quanto riguarda i soldi che devono arrivare ai disoccupati o a quelli che da generazioni lavorano in nero – ha detto Gratteri riferendosi ai buoni distribuiti dai Comuni – io ho partecipato a una riunione con l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani – per la Calabria, e formalmente, ufficialmente, mi hanno detto che sono d’accordo sulla mia proposta di presentare ed inviare questi elenchi ai Prefetti e poi i Prefetti li smisteranno a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza per controllare questi elenchi, perchè c’è il rischio che questi soldi vadano a finire ad evasori totali, a falsi poveri, a gente che non ne ha bisogno e quindi in questo modo, i poveri veri potrebbero avere meno o nulla“.

Poi, sulle banche: “Più di una settimana fa mi ha chiamato il presidente dell’Associazione bancaria italiana, l’ABI, con cui abbiamo avuto una lunga conversazione: gli ho detto che questa volta le banche devono rischiare un po’ di più, perchè altrimenti se crolla il sistema imprenditoriale, se crolla il terziario, crolleranno anche loro perchè i soldi a chi li daranno, a chi li presteranno? Quindi la soglia di rischio deve aumentare per le banche, altrimenti imploderanno anche loro. Il Presidente dell’ABI, d’accordo con questo ragionamento, sta ragionando per cercare di livellare le esigenze delle banche con le esigenze di tutto il mondo imprenditoriale, perchè questa è una crisi veramente seria che ci porteremo avanti per i prossimi 8-10 anni“.

Infine, sul rischio delle infiltrazioni mafiose: “Per quanto riguarda la fascia di persone più deboli, le mafie intervengono con la busta della spesa, con 100-200 euro, questo vuol dire che quando sarà ora di votare, questa gente si ricorderà del capomafia che è arrivato prima dello Stato. Poi c’è un altro aspetto, cioè il mondo della ristorazione, degli alberghi, dove la gente lavorava in nero e secondo i piani, gli albergatori sono quelli che apriranno più tardi, quindi è una categoria molto fragile, e questa gente potrebbe rivolgersi agli usurai, che vogliono meno garanzie quando prestano i soldi“.

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