L’Organizzazione mondiale della sanità ha difeso la Cina e altri paesi dai dubbi sulla credibilità dei numeri che forniscono riguardo ai contagi e alle vittime del Covid-19. Secondo l’Oms, le diverse contabilità dipendono più dalle difficolta’ dei sistemi sanitari dei paesi che dalla malafede. “Dobbiamo stare attenti quando accusiamo i paesi di non essere trasparenti o di non collaborare, perché a volte attribuiamo una mancanza di trasparenza a quelle che sono semplicemente limitazioni naturali”, ha detto il direttore esecutivo per le emergenze sanitarie dell’Oms, Mike Ryan.
L’esperto ha assicurato che la Cina e altri paesi asiatici sono in costante contatto con l’Organizzazione con la quale condividono le loro informazioni per rispondere alla pandemia globale.
“Occorre tenere conto del contesto, mostrare equilibrio e lavorare con ciascun paese, riconoscendo che i sistemi sanitari sotto pressione possono avere difficoltà“, ha sottolineato ancora Ryan. I dubbi sui dati della Cina, che pur essendo il paese di origine della pandemia, sono inferiori a quelli di Spagna, Italia o Stati Uniti, sono riemersi oggi, dopo che Pechino ha annunciato un cambiamento nella sua contabilita’ per includere anche i pazienti asintomatici.
Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha osservato che il cambiamento nello studio sul coronavirus e’ semplicemente il risultato della relativa mancanza di conoscenza al riguardo. “E’ un nuovo virus ed è la prima pandemia causata da un coronavirus. Ci sono molte cose sconosciute e cose che non sapevamo prima e ora sappiamo, come l’esistenza di casi asintomatici, quindi dobbiamo accettare le notizie con una mente aperta e con fiducia”.