Coronavirus, la Spagna entra oggi nella “fase 2”: i bambini tornano a giocare in strada, “inizia nuova normalità” [FOTO]

Coronavirus, gli ultimi aggiornamenti dalla Spagna: oggi inizia la "fase 2"
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I bambini sono tornati nelle strade della Spagna per la prima volta dopo 44 giorni di completo confinamento nelle case, nell’ambito delle misure di lockdown per arginare la diffusione del Coronavirus. Il governo ha allentato le restrizioni per i minori di 14 anni, consentendo loro di camminare nelle strade con una persona adulta per un massimo di un’ora nel raggio di un chilometro da casa. I bambini possono portare con sè un giocattolo, ma non possono giocare con altri bambini e devono mantenere la distanza di un metro dalle altre persone. I parchi sono chiusi. Le autorità hanno raccomandato ad adulti e minori di lavarsi le mani prima di uscire e dopo il rientro a casa. In Spagna è in vigore uno dei lockdown più stringenti (in ogni caso meno rigido rispetto a quello italiano), mentre il Paese affronta una delle più gravi epidemie al mondo. I casi di contagio confermati sono oltre 225.000, i decessi attribuiti al Covid-19 sono 23.190, mentre i guariti sono quasi 100.000. Il lockdown ha consentito la riduzione in un mese dal 20% al 2% del tasso di contagio, allentando la pressione sugli ospedali che erano sull’orlo del collasso. Il governo pianifica di consentire ai giovani adulti di uscire per fare sport la prossima settimana, mentre ora sono permesse soltanto le uscite di casa per comprare beni e medicinali, e i viaggi non evitabili per andare al lavoro. Il ministro spagnolo della Sanita’, Salvador Illa, ha sottolineato che a partire dal 2 maggio sara’ consentito passeggiare anche alle persone over 65 se gli indicatori della pandemia da Coronavirus saranno tali da poter sollevare questa restrizione del lockdown che in Spagna e’ stato prorogato fino al 9 maggio. Il lockdown spagnolo era iniziato il 12 marzo, dopo quello italiano, e sta finendo prima.

Il tasso di crescita dei contagi è ora dello 0,8%, rispetto al 3% della scorsa settimana e del 38% del 14 marzo quando è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Il responsabile del centro per le emergenze sanitarie, Fernando Simon, ha dichiarato che i nuovi dati mostrano un “chiaro trend discendente“, aggiungendo che le decisioni del governo di consentire il ritorno al lavoro di alcuni lavoratori non essenziali sinora non hanno avuto impatto negativo sull’andamento dell’epidemia. È arrivato il momento, ha aggiunto Simon, di parlare di “transizione” verso la normalità, nei limiti imposti dal coronavirus: “Non sarà la normalità che conoscevamo un anno fa, sarà una nuova normalità in cui, nei prossimi mesi, dovremo garantire di ridurre il rischio di trasmissione e di nuove epidemie, in modo sufficiente da far sì che gli effetti non siano negativi come sono stati in questo periodo“. Gli esperti, ha spiegato, hanno fornito al governo una serie di raccomandazioni per i prossimi passi della transizione. Inoltre ha sottolineato, secondo i media spagnoli, che il sistema sanitario deve essere pronto e in grado di rispondere a una nuova epidemia, con continuo monitoraggio anche se i contagi diminuiscono. Insieme a protocolli aggressivi ed efficaci su test e quarantena, bisogna rispettare rigidamente le regole di distanziamento interpersonale, ha sottolineato Simon.

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