In tempi di quarantena per l’emergenza coronavirus, per molti la convivenza è diventata difficile. C’è chi non “sopporta” più il proprio partner, chi non sa più come organizzarsi e tanti si sentono imprigionati. Prima di lamentarvi, pensate come potrebbe essere vivere la quarantena in 18. No, non è un errore di battitura, ma il numero di componenti di una famiglia calabrese: mamma, papà e 16 figli (vedi foto della gallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo).
La famiglia Anania vive in una villetta di 110 metri quadri a Catanzaro. L’età dei figli di Rita e Aurelio è compresa tra 25 e 7 anni. Ci sono Marta, poi Luca, 23; Maria 22; Giacomo 20; Lucia 19; Felicita 18; Giuditta 17; Elia 16; Beatrice 15; Benedetto 13; Giovanni 12; Salvatore 10; Bruno 9; Domitilla 8; Paola 7. La figlia più grande però è Priscilla che, dopo essersi sposata, si e’ trasferita in una abitazione poco distante.
Per poter vivere in questa particolarissima situazione, ognuno deve svolgere il suo compito: c’e’ chi libera il tavolo dalle stoviglie della colazione, chi pensa a lavare e chi a stirare e in questo periodo si è aggiunto anche l’impegno della didattica a distanza, racconta il sito “La Nuova Calabria”. Un enorme post-it riporta l’organizzazione della numerosa famiglia, che in questi due mesi di restrizioni è riuscita a conciliare il tutto con orari meno rigidi.
Con il coronavirus, in famiglia, esce solo il papa’ per le cose indispensabili. Per quanto riguarda lo studio, “tutti e 15 studiano in un range che va dalla scuola elementare all’Universita’, passando dalla scuola media e dagli istituti superiori. E allora si fa a turno. Il mio computer l’ho ceduto. Ci studiano in tre e se mi serve devo chiedere il permesso – racconta sorridendo Aurelio – fortunatamente la scuola “Mattia Preti” ci ha dato un tablet per le lezioni a distanza di Benedetto. Tre studiano al piano di sopra, nelle loro stanze, tre in cucina, tre nel garage, qualcuno all’ingresso e persino sulle scale. Rita e’ bravissima – sottolinea Aurelio – segue i ragazzi nei compiti. Ha imparato a gestire egregiamente la didattica a distanza. Chi frequenta le superiori si autogestisce, ma per i piu’ piccoli ci vuole un costante aiuto”.
Papa’ Aurelio descrive con semplicita’ queste esperienze: “Stare chiusi dentro casa non e’ semplice, ma quello che ci ha sorretto e continua a sorreggerci e’ il rapporto che abbiamo con la fede come famiglia. Facciamo parte del “Cammino Neocatecumenale” e nonostante non ci possiamo riunire, il mercoledi’ e il sabato, per sopperire a questa mancanza, celebriamo in famiglia la parola di Dio. Come le lodi domenicali o il Rosario recitato tutte le sere”.
Qualche anno fa, la famiglia Anania e’ stata ospite anche del Festival di Sanremo, raccontando la sua esperienza record di famiglia super numerosa.