Non solo coronavirus, il 2020 potrebbe essere ricordato anche come l’anno più caldo di sempre. A lanciare l’allarme sono gli esperti, preoccupati dell’impatto che questo potrà avere sui Paesi già alle prese con l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Italia compresa, dove gli eventi meteorologici estremi potrebbero aggravarsi.
Secondo un report lanciato da Christian Aid, Icccad – International Centre for Climate Change and Development, Power Shift Africa e Climate Centre, nelle prossime settimane in Europa aumenterà il rischio di caldo estremo e di incendi, con il picco di calore dell’emisfero nord che di solito arriva tra luglio e agosto. Secondo lo strumento di previsione della siccità della Banca Mondiale, tra le aree che potrebbero essere colpite nei prossimi sei mesi vi è anche l’Europa meridionale.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo il Global Climate Risk, il Paese è stato già duramente colpito da eventi climatici estremi (tempeste, inondazioni, ondate di calore, ecc.) nel 2018, tanto da classificarsi al 21esimo posto nel mondo per impatti da eventi climatici estremi. E questi eventi potrebbero essere ancora più pericolosi quest’anno, avvertono gli esperti. Infatti, non solo è probabile che il 2020 sarà l’anno più caldo al livello globale, ma alcune delle misure normalmente utilizzate per proteggere le persone in caso di emergenza saranno meno disponibili nell’immediato per le popolazioni che si trovano ad affrontare la pandemia.
I cambiamenti climatici aumentano la frequenza e la gravità degli eventi meteorologici estremi: le emissioni di carbonio aumentano il rischio di tempeste e acquazzoni, rendono le ondate di calore più lunghe, più calde e più frequenti e aumentano il rischio di incendi.
Da questo, nel momento dell’emergenza, i Paesi si difendono con misure quali i rifugi comuni che sono ampiamente utilizzati per proteggersi dalle tempeste, dai tornado e dal caldo estremo, ma che potrebbero essere limitati da esigenze di distanziamento sociale. Inoltre, molte persone, in particolare le più vulnerabili, potrebbero non essere disposte a lasciare le proprie case per evitare l’esposizione al virus, e ciò le renderebbe più a rischio rispetto al caldo estremo e delle tempeste.
I costi economici della pandemia potrebbero anche rendere più difficile quest’anno per le autorità sostenere le persone colpite da condizioni climatiche estreme e aiutarle a ricostruire. Gli investimenti per la ripresa di Covid-19, suggeriscono gli esperti, possono rappresentare quindi un’opportunità per costruire economie e società più resilienti.