LA RETE DEL COVID ALERT – La Società Italiana di Medicina Generale annuncia l’avvenuta attivazione nel proprio Centro Nazionale di Ricerca di Firenze del sistema Covid-Alert. Questo sistema comunicherà un’allerta istantanea e precoce di casi sospetti o di situazioni di pericolo di prossimità basati su un Network di Medici di Medicina Generale denominato Covid-Search. Si tratta della prima rete di monitoraggio epidemiologico “contact tracing” e di allerta precoce di sintomi, segni e indicatori correlati a Covid-19 sul territorio Nazionale.
Tale rete, attiva in maniera sperimentale da circa un mese, ha il compito di coadiuvare l’Autorità sanitaria attraverso un sistema di allerta precoce ed è costituita da MMG sentinelle sulla popolazione adulta del nostro Paese, distribuiti su tutto il territorio nazionale con capillarità regionale e provinciale. Si tratta di circa 2mila medici impegnati a osservare, contattare e tracciare almeno tre milioni di cittadini, rilevandone in tempo reale segnali di allarme Covid-19correlati o anomalie dello stato di salute al fine di identificare i casi sospetti e paucisintomatici di Covid-19.
SIMG Covid-Search e Covid-Alert sono basati su componenti tecnologiche ideate per la valutazione delle performance individuali per l’implementazione di procedure di audit e delle quali sono dotati alcune migliaia di medici di famiglia italiani.
L’IMPEGNO DEI MEDICI DI FAMIGLIA – La Società Italiana di Medicina Generale ha diffuso inoltre un appello ai propri iscritti affinché predispongano la sorveglianza attiva di tutti i cittadini da loro assistiti, attraverso un ascolto continuo e contatti attivi rivolti in particolare ai soggetti particolarmente esposti al rischio di contagio nonché delle sue relative complicanze. SIMG ha raccomandato inoltre a tutti i MMG italiani di aumentare la sorveglianza attiva di tutti i cittadini del nostro Paese, con particolare attenzione alle persone anziane, fragili, agli ammalati, agli affetti da una o più patologie croniche. L’associazione ha diffuso inoltre, già da alcune settimane, un appello all’Autorità Sanitaria Nazionale e Regionale per definire una iniziativa che promuova la vaccinazione antiinfluenzale volontaria di massa. Pur nell’assenza di risposta da parte del Governo e delle Regioni, la Società rinnova l’appello ai medici di famiglia e ai cittadini perché quest’anno la vaccinazione antiinfluenzale sia praticata dal maggior numero possibile di cittadini del nostro Paese, considerato il rischio che l’epidemia influenzale sopraggiunga e si sommi ad episodi autunnali di Covid-19.
“I Medici di Famiglia italiani sono il riferimento di tutti i cittadini adulti del nostro Paese, costituiscono uno strumento formidabile di osservazione, consiglio, intervento precoce e cura dell’intera popolazione italiana – afferma Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie. – L’evoluzione e il successo della cosiddetta Fase 2 saranno legati in maniera determinante al rispetto rigoroso delle norme sanitarie da parte dei cittadini e degli operatori. Sarà tuttavia decisiva la capacità della medicina generale del territorio di diffondere un’informazione capillare ai cittadini italiani sui comportamenti individuali e dei nuclei familiari in grado di prevenire la diffusione del virus e di sorvegliare qualunque anomalia possa indicare l’attivazione o il sospetto di nuovi focolai epidemici”.