Coronavirus, il Ministro Boccia: “Abbiamo stabilito le linee guida per le regioni su riaperture e spostamenti”

"L'Italia è un malato, che è in condizioni certamente migliori di prima, ma è pur sempre un malato, che non può permettersi ricadute"
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“L’Italia è un malato, che è in condizioni certamente migliori di prima, ma è pur sempre un malato, che non può permettersi ricadute”. E’ quanto avverte il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, rispondendo nell’Aula di Montecitorio a un’interrogazione parlamentare presentata da Iv, durante il question time. “La prudenza che il Governo ha utilizzato è tutta finalizzata a questo obiettivo – sottolinea Boccia – Nel mondo sono stati tanti gli ‘stop and go’, i lockdown bloccati e ripartiti, le chiusure improvvise. Noi non possiamo permettercelo: sappiamo e siamo consapevoli che è necessario garantire alle nostre imprese una ripartenza in sicurezza, soprattutto nei luoghi di lavoro; una ripartenza che non dovrà più vedere stop”.

Per questo motivo, spiega il ministro, “il confronto con le Regioni è stato sempre costruttivo. Non abbiamo mai voluto, per scelta politica, utilizzare poteri sostitutivi, perché pensiamo che la mediazione e il confronto permanente sono nella nostra Costituzione, che all’articolo 117 ci ricorda l’indiscussa competenza concorrente in materia di tutela della salute da parte delle Regioni e nello stesso tempo che sulla profilassi internazionale è necessario avere una visione e una azione complessiva e unitaria”.

Boccia afferma che “assicurare l’unità giuridica ed economica a tutela dei livelli essenziali delle prestazioni riguardanti i diritti civili e sociali è compito di ognuno di noi. E la salute, intesa come fondamentale diritto dell’individuo e come interesse della collettività, ci impone cautela e attenzione”. 

“Le linee guida sono complete e saranno trasmesse alle Regioni questa sera. Domani, tutte le categorie potranno prenderne atto”. Si tratta, spiega Boccia, delle “indicazioni che il Governo dà a tutela rigorosa ed esclusiva per la sicurezza sul lavoro. Nei due mesi che abbiamo alle spalle, non potevano esserci focolai semplicemente perché la maggior parte dei luoghi di lavoro erano chiusi. Ma dobbiamo abituarci all’idea che nella seconda fase, ripartendo il lavoro, il rischio sarà proprio lì e noi dobbiamo evitarlo con tutte le nostre forze”. Per il ministro, “l’autonomia delle Regioni nella Fase 2 consentirà loro di monitorare la situazione e, sulla base di dati scientifici certi, la possibilità di fare ulteriori riaperture“.

Riguardo alla mobilità inter-regionale, “la valutazione che sarà fatta a partire dal 18 maggio ed entro la fine del mese, ci consentirà di fare valutazioni definitive. Ovviamente – aggiunge Boccia – sarà più facile garantire una relazione tra Regioni a basso rischio, sarà molto più complicato consentire il passaggio dei cittadini da una Regione a basso rischio e una ad alto rischio e viceversa. Ma questo lo verificheremo insieme: il Governo si confronterà sempre con le Regioni e sicuramente con il Parlamento”, assicura il ministro per gli Affari regionali.

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