R0 è “solo uno dei 21 criteri” definiti per avere il quadro di una situazione in una parte del territorio nazionale in materia di diffusione dell’epidemia da coronavirus e dirci se c’è rischio basso, moderato o alto di contagio. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione dinanzi alla commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
Speranza ha sottolineato che R0 “da solo non è sufficiente a delineare una situazione”, ci può essere la scoperta di un cluster ma questo lo si può subito controllare (è accaduto in occasione di un funerale), e in una regione piccola basta un evento simile e si alza R0, “ma questo non vuol dire che debba scattare subito il nuovo lockdown“. Un altro criterio è il tasso di saturazione delle terapie intensive; un altro è il tempo che intercorre tra l’inizio dei sintomi e l’esito del tampone.
“La capacità di permanenza del virus fuori dall’essere umano è comunque limitata e la trasmissione di contagio avviene tra esseri umani. Sulle acque reflue ci sono degli studi in corso anche dell’Oms ed è materia su cui non vi e’ un’evidenza scientifica consolidata ma abbiamo evidenza che i contagi avvengono attraverso relazioni interumane. E’ questo il messaggio da dare”.
C’è dibattito sulla riutilizzabilità delle mascherine, previo lavaggio o sanificazione. Ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza, in audizione in Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti sulla gestione dei rifiuti legata all’emergenza Covid-19, aggiungendo che si tratta di una questione “non risolta, all’attenzione dell’Istituto superiore di sanità. Si tratta infatti di prevedere un protocollo correlato alla tipologia di materiale di cui è composto il dispositivo”.
Il caso delle mascherine di comunità, dunque, sarà diverso da quello delle chirurgiche, ha spiegato Speranza. “Per le mascherine di comunità”, che “rappresentano delle protezioni efficaci per la prevenzione del contagio per la popolazione, se usate in modo diffuso”, deve ritenersi “ammissibile il loro riutilizzo”, che finirà per ‘pesare’ meno sull’ambiente. E’ importante informare con adeguate campagne “la popolazione, promuovendo le corrette pratiche di riuso” di queste mascherine.
Quanto alle mascherine chirurgiche monouso, “non è configurabile al momento il loro riutilizzo”, perché “il ricondizionamento potrebbe causare problemi” alla trama. Allo stato, inoltre, non sono disponibili test per verificare le caratteristiche tecniche di questi dispositivi una volta riprocessati, ha fatto sapere il ministro.
“Non c’è stato alcun divieto per lo svolgimento delle autopsie ma sono state date indicazioni su come svolgerle in sicurezza in questo momento e il ministero ha fatto una circolare a fine marzo“. Chiarisce il ministro della salute in riferimento a notizie relative ad un blocco delle autopsie per i deceduti da Covid. “E’ stata una fase in cui tutte le energie ospedaliere si sono concentrate a combattere il virus ma mi auguro – ha concluso – si possa ora ripristinare una compiuta normalità”.
“Auspichiamo che il vaccino contro Covid-19 arrivi il prima possibile, e la ricerca globale sta facendo uno sforzo senza precedenti. Ma non c’è scritto da nessuna parte che c’è una data certa per il vaccino. Quindi fino ad allora dobbiamo tenerci pronti per una eventuale seconda ondata. Un giorno, sconfitto il coronavirus, aver dotato il Paese di posti letto aggiuntivi in terapia intensiva ci avrà resi più forti”. Speranza ha sottolineato inoltre che la salute ha guadagnato in questa fase “una nuova centralità”, si è presa consapevolezza dell’importanza di “investire nella salute”.
“I dati ci dicono che la curva si sta piegando nel lato giusto”, anche se “a livello globale siamo ancora in piena pandemia, “ma a leggere i dati di oggi possiamo dire che il Paese ha retto l’apertura del 4 maggio. Avremo bisogno di aspettare ancora un po’ di giorni perché si consolidino i dati relativi all’apertura del 18 maggio”. E questo “perché il tempo di incubazione medio del virus è tra 5-6-7 giorni”, e questo vuol dire che “occorre ancora qualche giorno di attesa per capire cosa è accaduto nel Paese dopo il 18 maggio”. E per sapere se il “percorso avviato di graduale, cauta apertura possa intensificarsi”. Perché, ha ricordato Speranza, “non possiamo permetterci di vanificare il lavoro fatto fino ad ora e i sacrifici degli italiani”. Insomma, Speranza è convinto che “la linea della prudenza debba guidarci, valutando l’evoluzione passo per passo”, anche sulla scorta di quanto è accaduto in altri Paesi.