Coronavirus, le fake news sulla Svezia e la Spal che vince lo scudetto

La fabbrica delle fake news sul Coronavirus in Svezia e Germania: denigrare l'approccio liberale alla pandemia per giustificare il disastro in Italia
MeteoWeb

L’Italia ha adottato uno dei lockdown più rigidi al mondo per affrontare l’emergenza coronavirus. Ad oggi, 3 mesi dopo lo scoppio dell’epidemia in Lombardia, la situazione è nettamente migliorata nel nostro Paese: i nuovi casi registrati quotidianamente sono in calo, così come il numero dei malati e gli ospedali si stanno svuotando dei pazienti Covid-19. Noi siamo arrivati a questa situazione con un lockdown rigidissimo che ha limitato alcune delle libertà basilari di ogni cittadino e provocato drammatiche ripercussioni economiche e sociali.

Ma non è l’unico modo, ne’ tantomeno il migliore, per affrontare l’emergenza. Lo dimostrano altri Paesi che hanno contenuto l’epidemia senza ricorrere a lockdown estremi. I casi più emblematici e a noi più vicini in termini geografici, sono quelli di Germania e Svezia. Il Paese scandinavo ha adottato solo alcune misure di chiusura per contrastare l’epidemia, ma ristoranti, cinema, teatri, scuole sono sempre rimasti aperti. La Germania ha adottato qualche misura in più, ma in nessun modo si avvicinano a quelle adottate dall’Italia in quanto a severità.

germaniaEppure, invece che elogiare il metodo seguito da questi ed altri Paesi, in Italia è una corsa a screditare l’operato di chi ha seguito strade diverse dalla nostra. Tante le fake news diffuse dai media italiani negli ultimi tempi, come a voler mettere in luce ad ogni costo aspetti negativi, spesso e volentieri inesistenti, dei Paesi che hanno adottato le scelte più liberali e quindi differenti rispetto a quelle adottate dal Governo italiano, ignorando gli sbagli commessi in Italia che hanno determinato un disastro che non ha eguali. In un primo momento, era stata la Germania il bersaglio di questo tipo di notizie. Alle prime riaperture concesse dal governo, i media italiani si erano affrettati a diffondere le notizie di un aumento del tasso contagio a causa degli allentamenti delle misure. Notizie che si sono rivelate false, non solo perché non potevano essere subito evidenti gli effetti dell’allentamento delle restrizioni considerato il periodo di incubazione del virus, ma anche perché i numeri della Germania hanno sempre dimostrato una curva epidemiologica in costante calo.

sveziaPoi l’altro bersaglio è diventato la Svezia. Ad oggi, il Paese ha avuto appena 32.172 casi e 3.871 morti optando per un approccio soft all’epidemia, contando principalmente sul senso di responsabilità dei cittadini. Curioso che si possa pensare di criticare un Paese che ha questi numeri pur avendo la stessa popolazione della Lombardia, dove però i casi attualmente confermati sono oltre 86.000 e i morti oltre 15.000. La Svezia ha riconosciuto di aver commesso degli errori nella gestione dell’emergenza nelle case di riposo e nelle strutture per gli anziani, ma l’Italia può dire di aver fatto meglio? Le migliaia di morti nelle Rsa lombarde sono tutt’ora oggetto di indagine. Non dimentichiamo neanche gli ospedali sopraffatti in Lombardia, dove il virus si è diffuso liberamente quando ancora in Italia si sottovalutava l’emergenza. La Svezia, invece, non ha mai avuto le strutture ospedaliere sotto pressione, riuscendo a gestire l’epidemia e a curare tutti i pazienti, anche quelli non contagiati dal coronavirus.

Stoccolma durante la pandemia. Foto di Jonathan Nackstrand/Afp via Getty Images

L’ultima fake news che circola sulla Svezia nelle ultime ore è che abbia il più alto tasso di mortalità al mondo. Ovviamente è tutto falso: i numeri dicono che la Svezia registra 384 morti ogni milione di abitanti e per questo risulta al 6° posto nel mondo, dietro rispettivamente a Belgio (793), Spagna (596), Italia (535), Regno Unito (531) e Francia (431). In Germania, sono addirittura appena 99 ogni milione di abitanti. La notizia secondo cui la Svezia avrebbe il tasso di mortalità più alto al mondo si basa sugli ultimi sette giorni, in base ai dati rilevati tra il 12 maggio e il 19 maggio. Ma è un’assurdità fondare il discorso della mortalità sull’ultima settimana. Si tratta di un’aberrazione statistica.

Foto di Zhizhao Wu / Getty Images

Per fare un esempio calcistico, è come dire che la Spal ha vinto due partite negli ultimi 7 giorni e quindi sarebbe prima in campionato, ignorando però la Juve, l’Inter o la Lazio che magari nell’ultima giornata possono aver perso o pareggiato ma rimangono con 60 punti di vantaggio in classifica. “La Spal è prima in classifica“, dovrebbe titolare il Corriere dello Sport in base agli articolisti che in questi giorni parlano del “tasso di mortalità più alto del mondo della Svezia“, calcolando il dato dell’ultima settimana e ignorando i mesi precedenti.

La situazione in Svezia e anche in Germania è in realtà di gran lunga migliore di quella dell’Italia. Non ha alcun senso prendere come riferimento gli ultimi 7 giorni. Se in Italia non c’è più un’alta mortalità è perché l’abbiamo avuta prima rispetto alla Svezia, ma questo non significa che nel Paese scandinavo l’emergenza sia peggiore.

La Svezia ha deciso di tutelare i diritti costituzionali e la propria economia, l’esatto contrario di quanto fatto in Italia. Mentre l’Italia chiede aiuto economico all’Europa, la Svezia non verrà sfiorata dalla crisi non avendo chiuso praticamente nulla. Tentare di screditare con notizie false quanto fatto da Svezia e Germania sembra avere il solo scopo di giustificare quanto fatto in Italia, dove per oltre 2 mesi, 60 milioni di persone sono state private delle libertà più basilari. Svezia e Germania hanno dimostrato che l’epidemia di coronavirus si può sconfiggere anche senza lockdown, senza ridurre milioni di persone agli arresti domiciliari. In Italia, invece, nonostante le severissime restrizioni, siamo ancora uno dei Paesi più colpiti al mondo.

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