“Gli antinfiammatori non steroidei peggiorano il decorso della Covid 19? No, se il medico li prescrive possono essere assunti”. Lo chiarisce ‘Dottore ma è vero che?’, la pagina della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) contro le fake news, che ricorda l’allarme su questi medicinali (Fans), in particolare l’ibuprofene, lanciato a marzo dal ministro della Salute della Repubblica francese, Oliver Veran, diffuso attraverso un messaggio su Twitter che diceva: “Assumere antinfiammatori (ibuprofene, cortisone, ecc.) potrebbe essere un fattore aggravante dell’infezione”. Correttamente, però, il tweet concludeva: “Se siete in cura con questi farmaci, chiedete consiglio al vostro medico”.
Un messaggio che ha fatto rapidamente il giro del mondo e solo dopo diversi giorni l’allarme è rientrato. Le istituzioni sanitarie internazionali e di diversi Paesi hanno contribuito a ridimensionare le preoccupazioni di molti cittadini, in particolare l’Ema (agenzia europea del farmaco) che in un comunicato ha precisato che “non c’è nessuna evidenza di correlazione tra ibuprofene e peggioramento malattia”. Dopo la tempesta mediatica seguita al tweet del ministro, la notizia è stata classificata da molti come una sorta di fake news. In realtà, come spesso accade quando parliamo di scienza, la faccenda è un po’ più complessa. (
Infatti – si spiega sulla pagina della Fnomceo, la Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri – la segnalazione nasceva da una ‘Lettera’ pubblicata su una rivista conosciuta e apprezzata in ambito medico, ‘Lancet Respiratory Disease’. Ma si trattava di un’ipotesi di studio.
Come si spiega dunque questa ‘distorsione informativa’? Come hanno fatto notare alcuni ricercatori su una delle più importanti riviste internazionali di pneumologia, quando si ricorre all’ibuprofene per alleviare i sintomi di un’infezione virale può sembrare che l’ibuprofene sia il colpevole di una maggiore gravità della malattia. Questo perché i pazienti con infezioni virali più gravi, tra cui la Covid-19, hanno maggiori probabilità di utilizzare un farmaco antinfiammatorio più potente come l’ibuprofene rispetto ad altri principi attivi dalle caratteristiche simili. In definitiva, quali consigli dobbiamo seguire? Quelli del medico di riferimento del Servizio sanitario nazionale, che terrà in considerazione le indicazioni del ministero della Salute, si legge su ‘Dottore ma è vero che?’.