Coronavirus, gli esperti: “Mancano i dati per dire che il virus si è attenuato”

Non ci sono dati attualmente per dire che il nuovo coronavirus si sia attenuato, e affermarlo è estremamente "pericoloso e irresponsabile" in questa fase
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Non ci sono dati attualmente per dire che il nuovo coronavirus si sia attenuato, e affermarlo è estremamente “pericoloso e irresponsabile” in questa fase, perché può incoraggiare comportamenti irresponsabili tra le persone. Lo hanno detto oggi Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, e Alberto Mantovani, immunologo dell’Humanitas, al dibattito online ‘Covid-19: prepariamoci al futuro’, patrocinato da Humanitas University, Istituto dei tumori e Università Bocconi.

La diffusione della percezione che il virus si sia attenuato è estremamente pericolosa, perché incoraggia comportamenti irresponsabili – ha detto Mantovani – è una minaccia in questa fase e non ci sono dati per dirlo”. Gli fa eco Ippolito, che rileva come finora, “in fase avanzata dal virus, sono meno di 10 le mutazioni comuni trovate, e 20 quelle individuate in una piccola quota del virus. Alcuni coronavirus potranno evolversi in ceppi nuovi, ma perche’ diventino importanti servono mutazioni significative, e questo tipo di cambiamenti ha bisogno di anni per svilupparsi“. Le mutazioni che si sono sviluppate ora nel virus SarsCov2, conclude, “non possono dunque rendere inefficaci i vaccini su cui si sta lavorano adesso e che arriveranno nei prossimi mesi“.

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