Almeno cinque persone erano già morte a causa del coronavirus nel Regno Unito quando il governo annunciò ufficialmente la prima vittima della pandemia: è quanto emerge da nuove statistiche sui decessi legati al Covid-19 nel Paese ottenute dal Guardian. Secondo quanto scrive il giornale, Londra già sapeva dell’impatto mortale del virus il tre marzo, giorno in cui ufficialmente nel Paese c’erano zero decessi e durante il primo briefing di Downing Street sul coronavirus il premier Boris Johnson scherzava sulle strette di mano con il personale ospedaliero.
Solo due giorni dopo, il cinque marzo, il governo annunciò la prima vittima, una donna di 70 anni morta nell’ospedale Royal Berkshire di Reading. Tuttavia, i nuovi dati – forniti al Guardian dal sistema sanitario dell’Inghilterra (NHS England) – indicano che un altro paziente mori’ il cinque marzo, in un ospedale di Manchester, e che la prima vittima del virus venne registrata in una casa di riposo il due marzo. Il tre marzo morirono altre tre persone in altrettanti ospedali a Nottingham, Essex e Buckinghamshire.
Intanto a causa del coronavirus il controverso progetto di espansione dell’aeroporto di Heathrow a Londra – che è già lo scalo più trafficato d’Europa – slitta “di almeno due anni”. Lo ha annunciato oggi lo stesso aeroporto. “L’espansione di Heathrow rimane una parte fondamentale della nostra strategia a lungo termine dopo che avremo sconfitto il Covid-19 e saremo entrati nella fase della ripresa. Tuttavia, data l’attuale crisi pandemica e con il ricorso in atto, prevediamo che l’espansione e gli investimenti vincolati saranno ritardati di almeno due anni”, si legge in comunicato diffuso dallo scalo londinese che riporta i risultati trimestrali.
Il 27 febbraio scorso la giustizia britannica si è pronunciata a favore degli ambientalisti contrari alla costruzione di una terza pista, ma Heathrow ha fatto appello alla Corte Suprema. La Corte d’appello di Londra aveva stabilito che questo progetto di ampliamento non era abbastanza rispettoso dell’ambiente e che il precedente governo conservatore, che lo aveva approvato nel 2018, avrebbe dovuto tenere maggiormente conto degli accordi di Parigi del 2015 tesi a limitare il riscaldamento globale.
La costruzione di una terza pista a Heathrow, scalo a ovest di Londra, dovrebbe consentire all’aeroporto di accogliere 130 milioni di passeggeri all’anno, contro i 78 milioni attuali. I lavori dovevano iniziare nel 2022 e durare quattro anni e il progetto doveva essere finanziato dal consorzio di investitori proprietari dell’aeroporto, compresi i fondi sovrani di Cina, Singapore e Qatar. Il costo di questo enorme progetto è stimato in 14 miliardi di sterline (16,5 miliardi di euro) per la sua prima fase.