Coronavirus, ricercatori italiani sull’eparina: “Versatile e di grande utilità”

"L'eparina si presenta come un farmaco versatile, con diverse attività farmacologiche tutte di grande utilità nel trattamento dei pazienti con Covid-19"
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“L’eparina si presenta come un farmaco versatile, con diverse attività farmacologiche tutte di grande utilità nel trattamento dei pazienti con Covid-19“. Sono le conclusioni a cui arrivano i ricercatori Romeo Giuseppe Lisciani e Corrado Alberto Cutrufo in un articolo pubblicato sulla rivista online ‘Meridianoitalia.tv’.

“Gli effetti biologici dell’eparina nell’infezione da Covid-19 – spiegano – non sono limitati alla sola attività anticoagulante, ma hanno diverse implicazioni terapeutiche: l’effetto antinfiammatorio contribuisce ad abbassare i rischi di formazione di trombi a livello del micro circolo polmonare; l’inibizione del rilascio di citochine pro infiammatorie attenua gli effetti della tempesta citochinica e, quindi, previene lo sviluppo della sindrome tromboembolica e della trombosi vascolare disseminata; l’effetto anti-trombotico e l’inibizione della stasi circolatoria a livello polmonare, migliorano il quadro clinico della sepsi o infiammazione generalizzata”.

“L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) da tempo ha inserito l’eparina nell’elenco dei farmaci essenziali riconoscendole il merito di farmaco nell’attività anticoagulante. Somministrata precocemente previene la formazione dei trombi nei vasi sanguigni – concludono Lisciani e Cutrufo – Prevenendo così gli effetti negativi della congestione polmonare. Questa sua capacità è stata riconosciuta da oltre 80 anni, rientrando a pieno titolo nella profilassi e terapia delle trombo embolie”.

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