“Abbiamo notato che i primi casi di coronavirus in tutta Europa avevano un legame con le località sciistiche delle Alpi, in Italia, in Austria. Voglio dire, le stazioni sciistiche sono luoghi affollati, si pensi alle cabine di risalita che sono davvero stipate. Una situazione perfetta per un virus come questo. Sono abbastanza sicura che questo abbia contribuito all’ampia diffusione in Europa”. Lo afferma la direttrice del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), Andrea Ammon, al ‘Guardian’.
Ammon ritiene anche che le indagini ancora in corso confermeranno che il ritorno dei vacanzieri dalle settimane bianche nella prima settimana di marzo ha rappresentato un momento cruciale nella diffusione di Covid-19 in Europa. Per l’esperta, ora, la prospettiva di una seconda ondata di infezioni da coronavirus in Europa non è più una teoria lontana: “La domanda – afferma – è quando ci sarà e quanto sarà estesa. E’ questo, a mio avviso, che ci dobbiamo chiedere”.
Ammon, ex consigliera del governo tedesco, prosegue: “Osservando le caratteristiche del virus, osservando ciò che ora emerge dai diversi Paesi in termini di immunità della popolazione – che non è poi così rassicurante dato che tra il 2% e il 14% ha gli anticorpi, cosa che lascia ancora circa l’85-90% della popolazione suscettibile – si può dire che il virus è intorno a noi, circola molto più di gennaio e febbraio. Non voglio disegnare un’immagine da ‘giorno del giudizio’, ma penso che dobbiamo essere realistici. E che non è il momento di rilassarsi completamente”.