Coronavirus, si lavora per la cura: Aifa approva 5 nuove sperimentazioni di farmaci

Cinque nuove sperimentazioni cliniche sono state autorizzate dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per il trattamento della malattia Covid-19
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Cinque nuove sperimentazioni cliniche sono state autorizzate dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per il trattamento della malattia Covid-19. Via libera, in particolare, a un grande studio italiano multicentrico con un disegno adattativo, denominato Ammuravid e promosso dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), in cui vengono valutati, rispetto al trattamento standard, i seguenti bracci di studio: tocilizumab, sarilumab, siltuximab, canakinumab, baricitinib, metilprednisolone.

Aifa ha inoltre autorizzato uno studio randomizzato di fase 2 in singolo cieco di confronto del Selinexor rispetto al placebo in aggiunta alla terapia standard. Selinexor è approvato negli Usa per il trattamento del mieloma multiplo in stadio avanzato. Un ulteriore studio, coordinato dall’Istituto Spallanzani’ di Roma, riguarda l’utilizzo di sarilumab, un inibitore dell’interleuchina Il6. Si tratta di uno studio randomizzato di fase 3, multicentrico, a due bracci: un braccio sperimentale che in aggiunta allo standard assume sarilumab e un braccio di controllo che prosegue la sola terapia standard nel trattamento di pazienti con polmonite severa da Covid-19.

Uno studio multicentrico, di fase II, coordinato dall’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori – Irst Irccs Meldola, randomizzato, in aperto e controllato, è volto a valutare l’efficacia e la sicurezza dell’idrossiclorochina rispetto all’osservazione sia nella prevenzione dell’infezione nei soggetti esposti che nel trattamento precoce di Covid-19. A tal proposito l’Agenzia richiama l’attenzione sul fatto che l’uso profilattico di idrossiclorochina deve essere considerato esclusivamente all’interno di studi clinici. È stato infine autorizzato uno studio multicentrico randomizzato, coordinato dalla Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano, che valuta due differenti dosaggi di enoxaparina per la tromboprofilassi di pazienti ospedalizzati Covid-19 positivi.

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