La circolare firmata dal capo di Gabinetto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sottolinea nella fase 2 dell’emergenza coronavirus “l’assoluta necessità di far leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini”. L’obiettivo del nuovo quadro di regole, spiega il Viminale, “è trovare un punto di equilibrio tra la salvaguardia primaria della salute pubblica e l’esigenza di contenere l’impatto delle restrizioni sulla vita dei cittadini, tra il sostegno al riavvio del sistema economico produttivo e la sicurezza dei lavoratori”.
In merito agli allenamenti e allo sport il Viminale chiarisce: “è consentita, anche agli atleti e non, di discipline non individuali, come a ogni cittadino, l’attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento”. L’ultimo Dpcm aveva già aperto alle sessioni di allenamento, a porte chiuse, degli atleti professionisti e non professionisti di discipline sportive individuali, riconosciuti di interesse nazionale da Coni, Comitato paralimpico e rispettive federazioni. Ora la circolare, firmata dal capo di Gabinetto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, autorizza anche alla ripresa degli allenamenti per atleti di discipline non individuali, “sulla base di una lettura sistematica delle varie disposizioni, suffragata da un orientamento condiviso in sede interministeriale”.
Nella circolare inviata dal Viminale ai prefetti sulle nuove misure per la fase 2 in vigore da domani e fino al 17 maggio non viene citato il modulo di autocertificazione finora esibito dai cittadini al momento dei controlli ma l’autocertificazione può comunque essere richiesta dalle forze di polizia. In particolare, secondo quanto si legge nel provvedimento, “le circostanze giustificative di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, possono essere fomite nelle forme e con le modalità consentite”. “La giustificazione del motivo di lavoro – è scritto nella circolare – può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata”.