Il comune di Milano sta facendo “tanti lavori” di manutenzione per risolvere il problema del Seveso, che è esondato stanotte dopo un forte temporale, ma “senza le tre vasche di laminazione a Nord di Milano la situazione non si risolvera'”. A dirlo, in un videomessaggio su Facebook, il sindaco Giuseppe Sala.
“Le tre vasche sono a Lentate, a Senago e a Bresso Parco Nord. Quella più avanti è di Senago, ci preoccupa la situazione di Bresso perché c’è una gara aggiudicata ma è due anni che fronteggiamo ricorsi in particolare dal comune di Bresso. Ora pare che il tribunale delle acque decidera’ in giugno, speriamo”, ha aggiunto Sala. Il sindaco ha sottolineato come stanotte sia caduto un quantitativo di pioggia “pari a un terzo del totale da inizio anno” e che questo abbia portato a una notte e una mattina di “disagio per tanti cittadini”. “Abbiamo avuto 5 ore di esondazione del Seveso, abbiamo dovuto bloccare la M2 da Famagosta in poi, sono caduti molti alberi che hanno rallentato i tram”, ha ricapitolato Sala.
Tra i problemi principali causati dall’esondazione del Seveso a Milano, ci sono i numerosi alberi caduti sui fili del tram e sui binari, “non era mai successo”, raccontano alcuni abitanti della zona. Dalle prime ore di stamattina infatti addetti della protezione civile stanno tagliando rami e interi tronchi che interrompono il passaggio dei mezzi e persone nelle strade. Le acque del Seveso poi sono entrate nei pozzetti dell’A2A (l’azienda che gestisce la rete elettrica) facendo saltare la luce in intere vie e palazzi. I cittadini della zona nord di Milano segnalano poi decine di auto danneggiate per per l’acqua entrata nell’abitacolo.
“Almeno dal 2014 il Seveso non esondava così'”, racconta Stefano Indovino, consigliere di municipio della zona. In effetti – a quanto si apprende – la capienza dei canali che deviano le acque del torrente al confine della città è di 40-48 metri cubi per secondo; stanotte si sarebbero raggiunti i 95; mentre nella grande esondazione del 2014 si e’ arrivati a 130. La prima allerta arancione e’ stata lanciata ieri nel pomeriggio e già “si intuiva che sarebbe finita cosi’“, dice il consigliere.I canali scolmatori hanno retto la prima ondata di pioggia, intorno all’1 di notte, ma non la seconda, arrivata intorno alle 2.30 e proseguita per almeno 2 ore. A quel punto i tombini sono letteralmente scoppiati e il fiume ha invaso le vie della città.
Oltre 200 gli interventi dei vigili del fuoco tra ieri sera e stamattina, mentre restano da evadere altre 100 chiamate riguardanti soprattutto le stazioni della metropolitana. In base a quanto appreso, al momento non ci sono stati soccorsi a persone e nessuna struttura sanitaria, neanche l’ospedale Niguarda, che si trova in zona, ha avuto danni. Rimane il problema viabilistico, soprattutto nei sottopassaggi. Allerta massima della protezione civile per il fiume Lambro, controllato speciale, per evitare che esondi allagando anche la zona di Lambrate. Più tranquilla invece la situazione nella zona sud della città, tra Famagosta e Assago, dove i prosciugamenti attuati dai pompieri si sono rivelati più efficaci.