Il virologo Guido Silvestri, nella sua consueta Pillola di Ottimismo su Facebook ha spiegato il suo punto di vista in merito a una possibile ondata di coronavirus in autunno, ancora più forte e pericolosa, come indicato da Ranieri Guerra dell’Oms.
“Oggi grande rilevanza mediatica alle dichiarazioni del mio vecchio amico Ranieri Guerra sulla possibilità di una seconda ondata di COVID-19 in autunno (riprese anche dalla nostra CNN).
Nello specifico, faccio solo alcuni commenti al volo:
1. Nessuno sa con certezza se e quando ci sarà una seconda ondata di COVID-19.
La mia opinione — esperta quanto volete ma sempre opinione — è che COVID-19 stia prendendo nelle zone non-tropicali un andamento stagionale; quindi un ritorno in Europa nel tardo autunno/inizio inverno, quando le condizioni ambientali ed i comportamenti umani sono più adatti alla diffusione dei virus respiratori, mi sembra molto probabile.
2. Nessuno sa con certezza quale sarà la gravità e/o intensità di una eventuale seconda ondata pandemica.
A mio avviso ci sono diversi motivi per pensare che i danni di una seconda ondata saranno MINORI di quelli della prima ondata: (i) migliore preparazione a livello ospedaliero, di case di riposo, e di salute sul territorio; (ii) migliore abilità di monitorare nuovi focolai e di circoscriverli attraverso il tracciamento/isolamento dei contatti; (iii) migliore capacità di curare la malattia (dexamethasone, remdesivir, terapia anti-trombosi, plasma convalescente, e speriamo presto anche gli anticorpi monoclonali); (iv) possibile attenuazione intrinseca della patogenesi dovuta a fenomeni di adattamento tra virus e ospite (concetto ben noto in virologia).
3. Guerra ha perfettamente ragione nel sottolineare, usando ovviamente le parole che ritiene più opportune, come i punti (i) e (ii) qui sopra –– PREPARAZIONE, MONITORAGGIO, TRACCIAMENTO, etc — saranno di fondamentale importanza nel gestire questa possibile (e, a mio avviso, probabile) seconda ondata di COVID-19 in autunno/inverno prossimo. Questa è la prudenza saggia che riguarda soprattutto il ruolo centrale delle istituzioni politiche, sociali e soprattutto sanitarie nella risposta alla pandemia (e che NON contraddice affatto l’ottimismo della conoscenza).
4. Non sono invece particolarmente convinto della rilevanza dei confronti con l’influenza Spagnola, che fu causata da un virus diversissimo e molto più prono agli “shift” e “drift” antigenici (RNA frammentato anziché a catena intera, etc) e conseguente immuno-evasione. Credo che sia anche importante sottolineare come la capacità di preparazione, monitoraggio e gestione clinica nel 2020 sia infinitamente superiore a quella del 1918.
PS: Aggiungo a scanso di equivoci che la foto in cima all’articolo di Repubblica — foto che si presterebbe a facili ironie vista la mascherina sul collo — è una immagine di repertorio scattata prima del COVID-19 ( = errore dell’impaginatore), come Ranieri in privato mi ha appena confermato.”