Coronavirus, il virologo Guido Silvestri: “Per tornare alla normalità bisogna saper gestire l’incertezza”

Coronavirus: secondo Silvestri andrebbero evitati sia "pericolosi negazionismi, sia la chimera del rischio zero, che non esiste, perseguita con il chiusurismo a oltranza"
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Ieri ho fatto un post per sottolineare quante cose ancora NON sappiamo su COVID-19. Il post è stato letto da decine di migliaia di persone, e le reazioni sono state interessanti“: lo ha spiegato, sulla sua pagina Facebook e su quella delle “Pillole di Ottimismo”, il virologo Guido Silvestri, direttore del dipartimento di Patologia presso la Emory University di Atlanta, riferendosi al post del giorno precedente, dal titolo “Il peso dell’incertezza”.

Silvestri ha riepilogato le reazioni al post e fatto chiarezza sul messaggio del post iniziale:
Reazione #1. “Che bello vedere l’umilta’ della scienza che ammette di non sapere” [ok, la scienza deve essere umile, e a volte non lo diciamo abbastanza]
Reazione #2. “Silvestri non e’ piu’ ottimista” [sbagliato: l’ottimismo viene dalla conoscenza che aumenta, ed anche velocemente, ma non puo’ ignorare quello che non sappiamo, senno’ sarebbe sciocca illusione]
Reazione #3. “Sono d’accordo su quello che non sappiamo eccetto <<qui inserisci il dogma preferito di quel lettore>>” [sbagliatissimo, e’ proprio questo che vorrei evitare, le false certezze]

Il messaggio, in realta’, era che bisogna saper “gestire” intellettualmente un certo livello di INCERTEZZA per poter tornare alla normalita’ — cosa che va fatta al piu’ presto possibile, in Italia, in Europa, negli USA, ed ovunque — in modo sereno, consapevole e responsabile.
Evitando sia pericolosi negazionismi (che portano a comportamenti individuali e sociali irresponsabili), sia la chimera del rischio zero, che non esiste, perseguita con il “chiusurismo a oltranza” (la c.d. nuova normalita’) che sta facendo danni enormi al tessuto sociale umano.
Guidati invece dalla scienza, che ogni giorno aumenta quello che sappiamo, e lasciando che di COVID-19 si occupi chi di dovere (medici, infermieri, biologi, tecnici, etc) con interventi mirati di prevenzione (monitoraggio, 3T, preparazione, etc) e terapia (antivirali, antiinfiammatori, plasma, MAbs etc).”

In altre parole – ha concluso Silvestrigestendo COVID-19 come ogni altra malattia (cancro, diabete, infarto, ictus, infezioni nosocomiali, influenza, etc), e smettendo di usarlo per scopi politici e/o sensazionalismo mediatico.
Ricordandoci che, nella prima meta’ del 2020, in Italia, ci sono stati 35.000 morti di COVID e 350.000 di altre cause (e tutto lascia presagire che, nella seconda meta’ del 2020, i morti di COVID saranno molti di meno, mentre gli altri continueranno come sempre).
Tutto questo mentre il resto della popolazione torna a fare, nel rispetto delle leggi e dei principi democratici, quello che i nostri padri fondatori ritenevano un diritto fondamentale di ogni persona: la ricerca della felicita’.

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