Coronavirus, anticorpi non rilevabili in quasi il 30% degli infettati: i risultati dalla Germania

Questo risultato è frutto di uno studio degli scienziati del Robert Koch Institute che precisano: "Non significa necessariamente che non vi sia immunità"
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Non è stato possibile rilevare anticorpi nel 28,2% degli adulti con un test Sars-CoV-2 positivo“. E’ uno dei dati raccolti dagli scienziati del Robert Koch Institute, nell’ambito di uno studio condotto all’interno della comunità di Kupferzell nel land del Baden-Württemberg. Gli esperti, dal 20 maggio al 9 giugno 2020, hanno arruolato 2.203 adulti, sottoposti a tampone per il rilevamento dell’infezione in corso e a prelievo di sangue per i test sierologici e il rilevamento degli anticorpi. Sul risultato ottenuto, gli scienziati che si sono occupati del programma Corona-Monitoring lokal precisano che “tuttavia, questo non significa necessariamente che non vi sia immunità”.

Lo studio ha rilevato 3,9 volte più infezioni rispetto a quanto precedentemente noto nella cittadina del sud della Germania, dove era stato rilevato uno dei primi focolai, al centro del quale c’era un concerto in chiesa. Kupferzell ha più di 6.000 abitanti e ha avuto un tasso di infezione particolarmente alto. Il primo caso di coronavirus Sars-Cov-2 è stato segnalato l’8 marzo 2020. Gli autori del monitoraggio hanno rilevato che il 7,7% dei residenti aveva anticorpi contro il coronavirus. Circa il 17% dei positivi agli anticorpi è risultato essere un asintomatico, hanno evidenziato i ricercator

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