Coronavirus, Oms: “Più positivi, meno gravi”. Per Speranza in Italia non ci sarà una seconda ondata

L’amento dei contagi in Italia – quasi mille casi registrati ieri – preoccupa governo e regioni, ma non si va verso un nuovo lockdown
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L’amento dei contagi in Italia – quasi mille casi registrati ieri – preoccupa governo e regioni, ma non si va verso un nuovo lockdown.”La seconda ondata? Non è detto che arrivi e comunque possiamo mitigarla. Ora abbiamo molti strumenti e la conoscenza che mancava a inizio epidemia“. Così in un’intervista al Corriere della Sera Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità. “Stiamo assistendo a due fenomeni che potrebbero non essere legati – spiega –. L’aumento dei soggetti positivi è dovuto alla capacità di fare una diagnosi migliore e al maggiore uso di tamponi, oltre ovviamente all’incontestabile aumento dei contagi. Ma la possibilità che questa situazione si traduca in casi clinicamente gravi, cioè malati che hanno bisogno di cure, è un discorso diverso, collegato anche a quanto gli anziani e le persone fragili si proteggono individualmente e all’interno delle residenze sanitarie, se ricoverati”.

L’amento dei contagi in Italia – quasi mille casi registrati ieri – preoccupa governo e regioni, ma non si va verso un nuovo lockdown. Ad assicurarlo e’ il ministro della Salute, Roberto Speranza, che in un’intervista alla Stampa puntualizza: “La situazione non e’ paragonabile a quella di febbraio-marzo quando avevamo una curva dei contagi fuori controllo”. “Lockdown, blocchi regionali, divieto di trasferimenti interregionali. Calma, non ci troviamo in questa situazione. Io sono sempre stato e ancora sono per la massima prudenza. Ma bisogna mantenere la calma” dice Speranza, “Il nostro Paese non si trova nelle condizioni di dover attivare queste misure. Proprio no”.

“Il servizio sanitario” aggiunge, “si e’ molto rafforzato” e lo scenario e’ diverso da quello di inizio epidemia quando “abbiamo avuto la sensazione che andasse in collasso”. “In Italia avevamo cinquemila posti di terapia intensiva, ora sono raddoppiati”, dice, “la valutazione mia e dei colleghi europei e’ che non avremo questa ricaduta quanto piu’ riusciremo a tenere in salvaguardia gli anziani e i piu’ fragili”. Poi un appello ai giovani: “Dateci una mano a tenere sotto controllo i contagi per tutelare genitori e nonni quando tornate dalle vacanze: non esagerate”. Il Ministro invita all’utilizzo della app Immuni, scaricata su 5 milioni di dispositivi. “Dobbiamo insistere” dice, “devono aumentare perche’ ha una sua utilita'”.

“Un dato non solo italiano“, così il ministro Speranza in merito al cambiamento della consistenza anagrafica, con un numero di giovani coinvolti significativo e l’età media spostata a 30-32 anni. Il ministro, reduce dal colloquio giornaliero con i suoi omologhi francese, spagnolo e tedesco, afferma: “Siamo tutti coetanei e sono tutti molto bravi e preparati, l’operazione vaccini l’abbiamo costruita insieme, se non spingevamo noi l’Europa rimaneva indietro“. “Ho parlato con loro di questa tendenza, che produce meno impatto sugli ospedali. Oggi la media di età è molto bassa e sul trentenne il Covid non ha l’effetto che ha sul settantenne. E quindi l’impatto sul servizio sanitario è relativo”. Speranza rilancia dunque un appello ai giovani: “Dateci una mano a tenere sotto controllo i contagi per tutelare genitori e nonni quando tornate dalle vacanze: non esagerate”. Ma la battaglia non è vinta e il secondo tasto su cui batte il ministro è “dobbiamo insistere sulla App Immuni che va rilanciata, perché siamo a 5 milioni di dispositivi scaricati e devono aumentare in quanto ha una sua utilità“.

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