Coronavirus, il virologo Pregliasco: “Aumento atteso, frutto dei rientri dall’estero”

"Purtroppo questa ondulazione dei casi, con un aumento, era attesa e la temevamo. Sono casi legati ai rientri dall'estero"
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“Purtroppo questa ondulazione dei casi, con un aumento, era attesa e la temevamo. Sono casi legati ai rientri dall’estero. Però confido che riusciremo a mantenere il controllo perché su questi livelli si può convivere con il virus, ma serve una forte attività di contact tracing”. Lo afferma all’Adnkronos Salute il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, che commenta i dati odierni della sull’andamento dei contagi da Covid-19 rilevati nel Paee. “Abbiamo vissuto una situazione simile a dicembre-gennaio – prosegue Pregliasco – Ora abbiamo a che fare con singoli focolai che non devono però omologarsi, altrimenti potrebbe esserci un aumento esponenziale dei casi e questo non lo dobbiamo permettere. Per fortuna, al contrario dei mesi passati, ci sono anche dati confortanti: il 30% dei nuovi casi è asintomatico e non c’è pressione sugli ospedali”.

“Abbiamo un trend dei casi in incremento legato a tanti focolai”, e “il 40% ha link ad arrivi dall’estero da nazioni dove c’è diffusione maggiore del virus. La situazione non è preoccupante: più ne riusciamo a trovare, meno circolano e meno trasmettono l’infezione. Quello che si sta vedendo ora sono i soggetti che all’inizio non riuscivamo a individuare, quelli asintomatici. L’elemento da sottolineare è la capacità come Servizio sanitario nazionale di saper oggi contenere questi focolai. Il virus non è più nella fase pandemica, ma endemica, con ondulazioni legati alla quota dei tamponi che si fanno. Serve continuare il ‘carotaggio’ dei soggetti con potenzialità infettante”.

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