Coronavirus, l’infettivologo Bassetti: “Quello che sta accadendo al Genoa è la Waterloo dei tamponi, comportano un doppio rischio”

Coronavirus: Bassetti spiega perché "i tamponi possono dare una falsa patente di negatività e dall’altra produrre un esercito di positivi asintomatici"
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Mentre lo studio di Vo’ Euganeo sembrava una facile vittoria Pirro, quello che sta accadendo al Genoa Calcio potrebbe rappresentare la ‘Waterloo dei tamponi’“: lo ha sottolineato Matteo Bassetti, il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, in un post pubblicato su Facebook.
Dopo poche ore dall’esito di tamponi negativi per tutta la squadra si è assistito a numerose positività con probabili conseguenze importanti sul futuro del campionato di serie A.
I tamponi possono dare, da una parte, una falsa patente di negatività e di liberi tutti, e dall’altra produrre un esercito di positivi asintomatici. Rischiamo di far circolare soggetti negativi che trasmettono il virus e chiudere in casa altri con tampone positivo (o debolmente positivo) che non trasmettono a nessuno.
Occorre rimettere al centro la clinica fatta di segni e sintomi, che unita alla virologia, rimane lo strumento migliore per la gestione di questa pandemia. D’altronde – conclude l’infettivologo – abbiamo sempre fatto così nella gestione delle malattie infettive.

I giocatori del Genoa hanno disputato la partita con il Napoli rispettando il protocollo. Ma alcuni erano già positivi e asintomatici. Ora, lo scenario che potrebbe aprirsi è che anche qualche giocatore del Napoli possa essere stato contagiato e quindi potremmo essere di fronte a un piccolo focolaio limitato. Non credo ci sarà niente di grave. Ma si pone un problema sull’uso dei tamponi, abbiamo affidato molto a questa metodica dimenticandoci di fare i medici e vedere i segni clinici della malattia,” ha affermato all’Adnkronos Salute Bassetti. “Il Genoa Calcio ha rispettato il protocollo, sono stati fatti i tamponi nel giorno della partita e, visto che erano negativi, si è disputato il match. Ma l’esame con i tamponi è tutto tranne che perfetto, si può essere negativi, ma dopo poche ore si può essere positivi. Il tampone deve essere governato dalla clinica perché altrimenti si danno ‘patenti’ di negatività troppo facilmente. Il mondo del calcio oggi ci sta dando l’esempio dei limiti dello screening con il tampone, abbiamo a disposizione una ‘palestra’ importane di test sugli asintomatici mai avuta prima è importante quindi che si traggano si analizzi quanto accaduto e si arrivi alle conclusioni“.

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