Coronavirus, OMS: “La seconda ondata è nelle nostre mani, può essere evitata”

Coronavirus, il direttore OMS: "La seconda ondata potrebbe essere evitata o, se dovesse cominciare, potrebbe essere gestita"
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I Paesi che hanno avuto memoria di problematiche” simili a quella generata dal Coronavirus, come Thailandia, Vietnam, Giappone, durante la pandemia di Sars, “hanno risposto meglio” all’allarme lanciato dall’OMS sulla pericolosità del Covid-19: è quanto ha affermato oggi il direttore dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante un collegamento per l’evento “Cortile di Francesco” ad Assisi. “Una cosa che credo possiamo dire è che il resto del mondo non ha preso sul serio la cosa, perché mancava di esperienza. I Paesi che l’avevano hanno risposto rapidamente e hanno ascoltato cosa dicevamo. Dunque c’è un elemento di mancanza di memoria precedente“, ha commentato Tedros.
Inoltre, “molti Paesi non hanno capito che ci sarebbero state ripercussioni, non avevano esperienza pregressa di pandemie“.

Il mondo “non è assolutamente pronto” a fronteggiare l’attuale crisi sanitaria e un’eventuale seconda fase, “non prende la cosa molto sul serio“, perché “la memoria di molti Paesi, la memoria dell’essere umano è di breve periodo“.

La seconda ondata è nelle nostre mani: potrebbe verificarsi o forse no“. “Per tenerla sotto controllo dall’inizio dobbiamo evitare gli eventi come assembramenti di massa, ad esempio in discoteche e in luoghi di culto. Dobbiamo proteggere i gruppi più vulnerabili, come gli anziani. Le persone devono collaborare, ascoltare ciò che il governo dice: mantenere il distanziamento sociale, l’igiene delle mani. E poi bisogna continuare a fare i test di identificazione dei casi. Se faremo queste quattro cose, la seconda ondata potrebbe essere evitata o, se dovesse cominciare, potrebbe essere gestita“.

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