Coronavirus, Erekat ‘in stato critico’: i figli al suo capezzale

Secondo alcuni media, un team internazionale si tiene in contatto con i medici israeliani per seguire ogni sviluppo
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All’indomani del suo ricovero nel dipartimento Covid dell’ospedale Hadassah di Gerusalemme, il segretario generale dell’Olp Saeb Erekat (65) risulta essere “in condizioni critiche, ma stabili'”. “c– ha aggiunto nel pomeriggio una portavoce del centro medico – è sottoposto a ventilazione e sedato”.

A confermare il senso di gravità del momento sono giunti al suo capezzale, secondo la radio pubblica israeliana, il figlio Ali e le due figlie di Erekat, Dallal e Salam. Da Ramallah la presidenza dell’Autorità nazionale palestinese segue di continuo gli sviluppi, ha informato la ministra palestinese della sanità Mai Alkaila. Ha anche rilevato che le cure sono particolarmente complesse perché nel 2017 Erekat subì negli Stati Uniti un trapianto dei polmoni. Secondo alcuni media, un team internazionale si tiene in contatto con i medici israeliani per seguire ogni sviluppo.

Messaggi di incoraggiamento a colui il quale e’ stato a lungo il negoziatore capo dei palestinesi sono giunti da più parti. Fra quanti si sono detti vicini ad Erekat anche l’emissario delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, Nickolay Mladenov. Ieri, quando è stato registrato un aggravemento delle condizioni del dirigente palestinese, Israele non ha esitato ad autorizzarne l’immediato trasferimento dalla residenza di Gerico (Cisgiordania) all’ospedale di Gerusalemme.

Oggi auguri di una sua guarigione sono giunti anche un esponente del Gran Rabbinato di Gerusalemme, il rabbino Eliezer Simcha Weiss. Polemizzando con chi in Israele aveva ieri eccepito per il ricovero, Weiss ha rilevato: “Ogni essere umano è stato creato a somiglianza di Dio, e spero che i nostri dottori lo salvino. Sarebbe questo un contributo alla pace. Questa, io penso, è la posizione del rabbinato intero”. 

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