Centinaia di persone si sono radunate in Largo San Giovanni Maggiore, a Napoli, davanti alla sede dell’Università Orientale per protestare contro il coprifuoco e la prospettiva di lockdown. I manifestanti, auto-convocatisi sui social, hanno mostrato uno striscione con la scritta “Tu ci chiudi, tu ci paghi“, attaccando il governatore campano De Luca e il governo Conte con cori di protesta. Sono anche stati accesi dei fumogeni. “A salute è a prima cosa ma senza soldi non si cantano messe”, recita un altro grande striscione.
I manifestanti stanno per partire in corteo per le vie del centro, ma i cortei sono attualmente vietati dall’ordinanza della Regione Campania. Al momento ci sono feriti e la tensione è molto alta.
Il corteo di diverse centinaia di persone, quasi tutti giovani, ha attraversato tutto il centro storico di Napolie si sta dirigendo verso la sede della Regione Campania. I manifestanti hanno attraversato piazza Municipio e piazza Plebiscito scandendo cori contro De Luca.
AGGIORNAMENTO 23.17 – Momenti di fortissima tensione tra manifestanti e forze dell’ordine in via Santa Lucia, alle spalle della sede della Regione Campania. Il corteo contro le misure restrittive anti Covid si è ingrossato ulteriormente lungo il percorso, e ha trovato uno sbarramento di forze dell’ordine sul lungomare, all’altezza dell’incrocio con via Santa Lucia hanno cominciato a lanciare bombe carta e fumogeni verso le forze dell’ordine colpendo anche una camionetta dei carabinieri. I manifestanti hanno cominciato a correre verso la sede della Regione, e contro di loro c’è stato un fitto lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine.
Dal corteo anche bottiglie di vetro contro il muro degli agenti, un centinaio, in tenuta antisommossa. Uno dei razzi dei manifestanti è finito in mezzo ai curiosi che su via Santa Lucia assistevano alla scena. Al centro di via generale Orsini, all’ingresso posteriore della Regione, un cassonetto dei rifiuti è stato dato alle fiamme.
Gli scontri di Napoli contro il lockdown si sono trasformati in una guerriglia urbana. Nei disordini è stata aggredita anche una troupe di Skytg24. Operatore e giornalista sono stati rincorsi per i vicoli e malmenati.
La protesta violenta in corso davanti alla sede della Regione Campania vede protagonisti un migliaio di manifestanti, quasi tutti giovani e a volto coperto da mascherine: non si tratta dei commercianti e piccoli imprenditori che hanno protestato pacificamente in queste ore a Napoli e Salerno contro le misure restrittive, ma di giovani che hanno risposto a un tamtam partito via social dopo l’annuncio del lockdown regionale fatto dal governatore De Luca. Il raduno è iniziato nelle zone tradizionalmente frequentate da universitari ed esponenti della galassia antagonista, anche se in corteo non sono state esposte sigle di alcun tipo. “Ma questa non è la vera Napoli, la violenza non ci appartiene”, commenta un passante in via Santa Lucia sbigottito da quanto sta accadendo.
PROTESTE ANCHE A SALERNO – Alle 23 in punto, quando le saracinesche dei locali sono state abbassate, anche a Salerno è scattata la protesta degli esercenti per dire ‘no’ al coprifuoco, al via da stasera, e all’ipotesi di un secondo lockdown. Diverse decine di persone si sono ritrovate in piazza Amendola e, al grido di “libertà, libertà”, hanno acceso una candela o un lumino, a voler rievocare la morte delle imprese. Negli ultimi minuti, il gruppo si è incamminato nei vicoli del centro storico per raggiungere corso Vittorio Emanuele, urlando a gran voce “vogliamo solo il lavoro”.
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