Nel nuovo Dpcm sono inserite “misure soft, e si fa appello al buonsenso dei cittadini. Il rischio però è che, se la situazione peggiora, gli effetti più pesanti li vedremo a Natale”. A temere un “Natale pesante” è il virologo dell’Università degli Studi Fabrizio Pregliasco, che parlando con l’Adnkronos Salute si dice “convinto comunque che la scuola vada preservata. Per farlo è utile ‘sgonfiare’ un po’ i trasporti potenziando lo smartworking e adottando la didattica a distanza per i più grandi, penso agli ultimi anni del liceo e all’università, e mantenendo in classe i più piccoli”.
Quanto al lavoro, “la filiera della ristorazione è a rischio e al Governo spetta il compito di assicurare un ristoro a questi lavoratori”. Questo comunque “è un momento cruciale: se non riusciamo a frenare la corsa del virus, il rischio è che a Natale pagheremo dazio. E’ vero, i morti sono ancora pochi, ma si tratta di morti evitabili”, aggiunge il virologo. Infine “la misura sulle palestre: mi sembra un po’ sghemba. Mi chiedo chi controllerà fra una settimana se le cose sono a posto?“.
Si avvicina la stagione invernale mentre la pandemia accelera anche in Italia. “Preoccupa la questione delle settimane sulla neve; ricordo che già alla fine della scorsa stagione invernale c’è stato un po’ di caos. Non vorrei che la settimana bianca diventasse una replica delle discoteche rimaste aperte in estate”.
“Siamo di fronte ad una situazione che, se lasciata andare, comporterà l’esigenza di nuovi lockdown. Penso occorra valutare restrizioni maggiori in particolare a Milano, Napoli e Roma. Perché il virus in questa fase corre in particolare nelle grandi città”.