Con un pacchetto di misure anti Covid ‘simil lockdown’ si può arrivare a dimezzare in 28 giorni l’ormai famoso indice di riproduzione R, che misura la capacità di trasmissione del virus. La restrizione che da sola permette l’effetto maggiore? Il divieto di eventi pubblici (-24% su R). Le misure la cui eliminazione è stata associata in maniera più forte all’aumento dell’indice di contagiosità sono invece la ripresa delle riunioni con più di 10 persone e la riapertura delle scuole (+25% e +24% dopo 28 giorni).
E ancora: le misure insieme, introdotte come pacchetto, sono più efficaci di quelle attuate singolarmente. Sempre però considerando che il ritardo di questi effetti può arrivare fino a 3 settimane.
Sono le indicazioni che emergono da uno studio pubblicato su ‘Lancet Infectious Diseases’. Condotto da ricercatori dell’università di Edimburgo, il lavoro prende in considerazione le misure prese in 131 Paesi. Vengono esaminate quattro possibili combinazioni: dal pacchetto meno completo (cioè divieto di eventi pubblici e riunioni di più di 10 persone) che taglia l’indice riproduttivo dell’infezione del 29% in 28 giorni, fino al quasi lockdown. Gli scienziati hanno stimato un ritardo da 1 a 3 settimane nell’effetto delle imposizioni o della revoca delle misure sul numero R. E avvertono: non è stato possibile comunque tenere conto di altri fattori potenzialmente influenti, come il mancato rispetto delle misure o l’uso delle mascherine.
Questo discorso vale ad esempio per le scuole: gli autori avvertono di non essere stati in grado di tenere conto delle diverse precauzioni implementate da alcuni Paesi per la riapertura delle scuole (limitazione delle dimensioni delle classi, distanziamento, pulizia profonda di routine degli ambienti, lavaggio delle mani, mascherine e controllo della temperatura all’arrivo), essenziali per lezioni sicure e da considerazione nell’interpretazione dei risultati. Il numero R, o numero di riproduzione, spiegano i ricercatori, è una misura chiave della trasmissione del virus. Come è noto un valore R superiore a 1 indica un focolaio in crescita, inferiore a 1 indica un focolaio in contrazione.
“Abbiamo rilevato che la combinazione di diverse misure ha mostrato l’effetto maggiore sulla riduzione della trasmissione di Covid-19 – sottolinea Harish Nair, docente dell’ateneo britannico – Poiché assistiamo a una recrudescenza del virus, i responsabili politici dovranno prendere in considerazione dei pacchetti per ridurre R. Il nostro studio può informare le decisioni su quali misure introdurre e quando aspettarsi di vedere i loro effetti, ma ciò dipenderà anche dal contesto locale”, da fattori come per esempio la capacità sanitaria.
Oltre al divieto di eventi pubblici che hanno il potenziale di prevenire occasioni di super spargimento virale e sono spesso la prima misura adottata, fra le misure più di impatto su R dopo 28 giorni ci sono le chiusure scolastiche (15%) e quelle degli uffici (13%), i limiti agli spostamenti (7%) e richieste di restare a casa (3%).
Quando introdotte singolarmente, tuttavia, l’unica misura ad aver avuto un effetto statisticamente significativo è stato il divieto di eventi pubblici, segnalano gli esperti. Guardando ai pacchetti di misure, man mano che si aumentano le restrizioni sale l’impatto. Se al divieto di eventi pubblici e di riunioni con più di 10 persone si aggiunge la chiusura degli uffici, la riduzione di R è del 38% al 28esimo giorno. Se si mettono anche le limitazioni di movimenti interni, l’effetto sale a quota 42%, e aggiungendo qualche forma di richiesta di restare a casa si sale a -52%. L’effetto dell’introduzione di misure non è stato immediato: ci sono voluti in media 8 giorni dopo l’introduzione di una misura per vedere il 60% del suo effetto sulla riduzione del numero R. E per quanto riguarda l’allentamento delle restrizioni, ci sono voluti in media 17 giorni per vedere il 60% dell’effetto della revoca delle misure sull’aumento del numero R.